“Le cose belle finiscono e per questo sono ricordate“. Con queste parole Rosario Fiorello ha chiuso, venerdì scorso, il suo show “Viva Rai2!” dopo due stagioni letteralmente da record che, oggettivamente, sono già entrate nella storia della televisione italiana dalla porta principale.
Oltre un milione di spettatori con uno share costantemente proiettato al 20% sono dati che basterebbero a definire l’eccezionalità di quanto abbiamo avuto modo di vedere lungo un arco temporale formato da più di 200 puntate. Dal 5 dicembre 2022 gli italiani hanno scoperto che alzarsi all’alba, persino di lunedì, poteva mettere di buon umore se a dare il buongiorno era il numero uno dei numeri uno. Un ventaglio di emozioni ha arricchito le giornate di chi ha avuto il piacere di poter dire: “Io c’ero”. Il filo conduttore dalla sana risata ha fatto il resto.
L’Italia tutta si è vista riflessa ogni giorno, per poco meno di un’ora, attraverso un glass, parola che grazie a “Viva Rai2!” è persino entrata nei punti d’interesse indicati da Google Maps. In quello spazio ristretto dove batteva sempre il sole, anche quando in pratica pioveva, in fondo c’era tutto il nostro Paese, tutte le generazioni; dalle voci incantevoli di DeDo, Serenella ed Arianna al corpo di ballo diretto da Luca Tommassini, fino a Ruggiero, il nonno che tutti vorrebbero avere. Le premesse già lasciavano intendere che nulla sarebbe stato più come prima.
“Il varietà non è morto, ha solo cambiato orario“, ha ripetuto non di rado Fiorello. Col passare dei mesi non solo abbiamo condiviso queste parole ma la nostra immaginazione si è presa una lunga vacanza al cospetto di quanto hanno visto i nostri occhi. Ogni settimana, dal lunedì al venerdì, il colpo di scena era dietro l’angolo. Gli ospiti più disparati si sono prestati al meraviglioso gioco “folle” dell’artista siciliano. Così un normale ascensore della sede Rai di Via Asiago e un comune semaforo posto nei pressi del Foro Italico sono divenuti parte integrante del programma.
E che dire dei numerosi sketch i cui protagonisti sono stati loro, il trio in primo piano; Fiore-Biggio-Casciari è stata la poesia che anche i bambini hanno il piacere di imparare a memoria. Il tridente delle meraviglie ci ha fatto tanto ridere ma anche riflettere, esattamente come solo i più grandi sanno fare.
A proposito di grandezza, chi come il sottoscritto è stato presente almeno una volta, in strada, per godersi lo spettacolo, ha potuto apprezzare gesti di non scontata umanità; ogni mattina (nessuna esclusa) i tre protagonisti dello show si sono concessi al pubblico, via via sempre più numeroso. L’hanno fatto col sorriso sincero e con la naturalezza delle persone “comuni” e questo no, non lo si vede spesso.
Forse in quest’ultimo aspetto si annida il segreto del successo di “Viva Rai2!”; fare di un programma televisivo una grande famiglia formata non solo dal cast e dagli addetti ai lavori ma anche dagli spettatori è un esercizio di stile che a memoria non è mai riuscito nella storia. Un signore con i baffetti e la coppola ha compiuto questo capolavoro mettendo al centro la condivisione delle emozioni.
Il 10 maggio 2024 sembrava così distante. Eppure è arrivato e alla gioia dell’ultima grande festa è subentrata la malinconia dei protagonisti e l’incredulità del pubblico. A distanza di giorni e chissà ancora per quanto tempo, saranno in molti a contorcersi su questa domanda: “Viva Rai2 è finito davvero?”.
Lo stesso Fiorello si è congedato al momento con un “arrivederci alla prossima idea“. La speranza, per il benessere umorale di un intero Paese, è che l’idea in fondo sia sempre la stessa perché le cose belle finiranno pure, ma non è detto che sia oggi.
Felice Marcantonio
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