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Miei cari lettori, sfido chiunque di voi a non pensare a paesaggi assolati, al mare cristallino ( tutti, ma proprio tutti, almeno una volta nella vita, gli abbiamo invidiato quel meraviglioso terrazzo con vista mare, ammettiamolo! ) e al famoso bianco faro di Punta Secca ( Licata nella serie ) al solo udire il nome del più famoso Commissario degli ultimi anni televisivi: Montalbano.

Già da più di un anno però il nostro palinsesto televisivo è stato invaso dalle avventure di un altro “commissario” ( le virgolette vogliono solo ricordarci che a differenza del più famoso “collega” lui è giornalista nella vita e quindi non svolge le indagini per professione ma solo per puro “hobby”, se di hobby vogliamo parlare ) dal nome forse ancora meno noto in confronto al precedente, ma comunque altrettanto accattivante: Saverio Lamanna, nato anch’esso dalla penna di un famoso scrittore, Gaetano Savatteri.

A tutti questi investigatori improvvisati o meno dobbiamo un “grazie” ( oltre che alla lecita domanda “Ma in Sicilia sempre ammazzatine ci sono?” ), un grazie sincero, perché oltre ad allietare le nostre serate con le loro indagini ( e liaison amorose ) hanno permesso di far conoscere anche a chi è siciliano come la sottoscritta, due delle più belle province della nostra meravigliosa isola.

Mentre le indagini del caro Montalbano infatti si svolgevano nella bellissima zona del ragusano tra chiese, palazzi barocchi e vedute mozzafiato, per seguire quelle del più giovane ( ma altrettanto in gamba! ) Lamanna dobbiamo attraversare l’intera isola, giungendo quindi nella provincia del trapanese e più precisamente al piccolo borgo marinaro di Macari ( con la “c” e non con la “k” come nella fiction mi raccomando! ), che dista solo 5 km dalla più famosa e mondana San Vito Lo Capo ( da non perdere il suo “Cous Cous festival” se vi trovate in quelle zone nei periodi di settembre ).

Ed è proprio qui, al centro della baia tra le sue calette e spiagge isolate, che sorge la casa del nostro protagonista.

Un piccolo villaggio di pescatori quello di Macari, piccolo si ma che da il nome ad un intero Golfo, forse impreparato al successo che lo ha avvolto, dove la vita scorre lenta e tranquilla .

Golfo dominato dal Monte Cofano e protetto da due torri d’avvistamento le cui mura raccontano storie di pirati e di signorotti siciliani.

Veduta del Golfo di Macari

Spiagge paradisiache e mare cristallino faranno da sfondo alle avventure del nostro Saverio, che nel corso dell’intera serie non perderà l’occasione di visitare altri luoghi del trapanese.

Non tutti lo sanno ma ad esempio il ristorante della mitica Marilù è ubicato all’interno della Tonnara di Scopello, una delle più antiche ( risale addirittura al XIII secolo! ) della Sicilia e dell’intero Mediterraneo e da cui si può godere della meravigliosa vista dei faraglioni.

Ed ancora, passando da lì una visita al litorale di Castellamare del Golfo è d’obbligo, come è d’obbligo assaggiare le loro strepitose e famosissime Cassatelle ripiene di ricotta, ( che avranno sicuramente fatto perdere la testa anche al nostro Saverio ), perdendosi tra i suoi numerosi scorci da cartolina.

Il nostro viaggio tra i luoghi di Makari però non finisce qui.

E’ impossibile infatti non visitare trovandosi in questi luoghi Custonaci e le sue cave di marmo, famose proprio per il candore di quest’ultimo.

Ed ancora, i nostri protagonisti non perderanno l’occasione per visitare anche il Parco Archeologico di Segesta, La Valle dei Templi di Agrigento ( e lì credetemi, crederete di non passeggiare più in Sicilia, ma di trovarvi invece in una stradina dell’Antica Grecia! ) e il Giardino della Kolymbrthra, che ha dato il nome ad una puntata della seconda serie .

Scorcio del Parco archeologico di Segesta

Carissimi lettori, i luoghi da nominare sarebbero ancora davvero tanti ed ognuno di loro ha fatto da sfondo a una o più scene della fiction e questo ci sta a dimostrare quanto bella e variegata sia la nostra terra di Sicilia.

Terra bella a prescindere da tutte le fiction o da tutti i romanzi che ci possano mai girare o ambientare.

Federica Leonardi

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