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Dopo la prima serata del Festival della canzone italiana, i giornalisti della sala stampa hanno decretato a fine spettacolo una classifica della quale è possibile conoscere solo la top 5, nella quale figurano Brunori Sas, Simone Cristicchi, Giorgia, Achille Lauro e la sorpresa Lucio Corsi.

Il mese che precede Sanremo è sempre ricco di rumors, bilanci affrettati e soprattutto le care vecchie polemiche utili ad aggiungere un po’ di spezie a un’edizione che per il periodo politico che viviamo, uno dei presentatori più neutrali della televisione italiana e il cast di artisti non così vario, ci si aspettava potesse essere sotto tono rispetto ai fasti delle ultime edizioni targate Amadeus.

Effettivamente i presentatori cambiano, i cantanti vanno e vengono, ma l’insieme delle formule e delle regole non scritte che creano il Festival rimane com’è sempre stato e probabilmente sempre sarà.
Anche un sostenitore della musica italiana come me si arrende a uno show a mio avviso antiquato dove la musica diventa pura merce da esporre.
La maggior parte degli artisti si adeguano alla situazione, altri ci sguazzano, purtroppo però di queste 29 canzoni non troviamo molti picchi di interesse o originalità.

Il voto della prima serata è fornito dalla sala stampa, che ha avuto modo di ascoltare i brani già prima dell’inizio del Festival quindi qualcosa era già trapelato all’esterno.
La top 5 di ieri conferma la predilezione per Brunori e Cristicchi, la freschezza di un giovane come Lucio Corsi e una certa venerazione per Giorgia e la sua carriera e per Achille Lauro, del quale personalmente sto ancora cercando di capire le qualità.

Purtroppo temo che le preferenze possano cambiare radicalmente vista la quantità di personaggi amati dalle masse sicuramente più dei sopracitati, ma voglio avere fiducia che almeno uno dei cantautori possa rimanere a galla nelle prime posizioni e lanciare un segnale.
Nota di merito per Willie Peyote che non tradisce le attese e per la giovane voce di Joan Thile, entrambi meno audaci del solito ma pur sempre interessanti.


Antonio Montecalvo

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