…NON SOLO PER LE ORECCHIETTE!
Si è discusso molto su come e quanto una semplice giornata all’insegna del progresso e dell’innovazione abbia potuto cambiare il punto di vista o meglio le aspettative che numerosi cervelli possedevano su tradizioni, su ciò che resta e ciò che non torna. E se in molte regioni meridionali manca la cosiddetta “voglia” di affrontare il nuovo, di aprire la mente al piacere intensificato da quanto già si possiede, essa non manca, in Puglia, agli studenti dell’ateneo barese e al professor Giosuè Prezioso, il quale attraverso semplici lezioni in aula ha dato avvio ad una grande lezione in città.
Si è tenuta il 26 maggio 2022, l’Apulian Blockchange. La Blockchain è letteralmente una “catena di blocchi”, con la quale è avvenuta la certificazione di opere ed esibizioni trasformate in NFT, ossia opere digitali uniche, vendute all’asta durante l’evento.
Cultura e tecnologia possono andare insieme?
In greco antico la parola adatta per l’arte è “téchne”. Significa che tra tecnologia e arte non c’ è separazione, arte e tecnologia sono la stessa cosa. Se ci pensiamo “arte” e “innovazioni artistiche“ sono andate di pari passo, spiega Prezioso.
Perché la scelta è ricaduta sulla Puglia? Perché non avrebbe avuto lo stesso senso farlo in un altro territorio. Ma soprattutto nessun territorio ha il patrimonio, particolarissimo, che la Puglia possiede.
La curiosità che ha portato un numero elevato ad interessarsi al progetto non è nata dal prodotto finito, bensì dallo sviluppo che ha portato alla creazione di NFT, alle dimostrazioni di taranta e agli oratori delle minoranze linguistiche pugliesi. E allora bisogna svelare il retroscena e concentrarsi su lezioni democratiche, lezioni di management per rendere attiva una parte del progetto, per permettere agli studenti di “mettere le mani nell’impasto” ed interfacciarli con l’imprenditoria territoriale futura, lezioni da parte di ragazzi di UniCrypto sulla cultura digitale, alternanza di seminari, workshop e figure importanti come la Trends and Fashion researcher Michela Bonagoni, la quale ha insistito sul perché sia importante trasmettere la moda e la funzione sociale che ha, su come individuare il trend portando esempi pratici con sé.
Un messaggio di speranza e di cambiamento che parte dalla Puglia
Tutto questo per lasciare testimonianze in Puglia, per lanciare un messaggio di speranza, di cambiamento, non perché gli elementi preesistenti non bastino ma perché non tutto ciò che è stato potrà essere. Non ci sarà un’altra “signora Nunzia” nel centro storico barese ad occupare un piccolo spazio in cui far prendere vita le orecchiette. Non saranno le stesse le tre minoranze linguistiche di oggi a sopravvivere in Puglia, l’arbëreshë, il francoprovenzale e il greco. La taranta, quella vera, non sarà più caratterizzata dagli stessi passi.
Per valorizzare e rendere il tutto più “concreto” sono stati creati gli NFT di Nunzia, il tutorial su “come fare le orecchiette” attraverso il visore AR, il settore linguistico è stato affiancato da“Inchiostro di Puglia” e le ballerine della Notte della Taranta si sono esibite per rispondere alla domanda “perché la Pizzica non è famosa quanto il tango ad esempio?”
Il focus dell’evento è stato abbattere il “bias”, il pregiudizio nascosto, il giudizio che viene ingoiato perché non si ha il coraggio di esprimerlo ma resta nella mente e vive. Ed è il bias della Puglia, di questo territorio definito arretrato. Perché si è stanchi di parlare di primitività , di qualcosa che non va oltre. E se tutto può rinascere, perché non la tradizione pugliese attraverso le nuove tecnologie, attraverso una realtà parallela come quella del metaverso?
Chiara Vitillo
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