Alcuni riferimenti illuminanti sulla procrastinazione, si possono ricondurre sin da alcuni testi classici. Ma la prima effettiva analisi storica su questa tematica è stata condotta da Stanley Milgram, psicologo americano, che ha sostenuto che la procrastinazione è una malattia moderna, dal momento che le società tecnicamente avanzate richiedono numerosi impegni e scadenze.
Il modo però in cui il concetto di procrastinazione sia venuto ad acquisire le sue connotazioni morali negative è speculativo.
David Equainville ad esempio, ha scritto un manifesto con l’obiettivo di promuovere la “procrastinazione positiva” in un mondo ad alto ritmo in cui prendersi il proprio tempo diviene un atto cruciale di resistenza. Afferma difatti che: “dobbiamo prenderci il tempo che serve per riflettere su ciò che facciamo, o perderemo il controllo della nostra vita.”
Rimandare quindi, nella sua e la visione di molti altri, diviene virtuoso. Ma …
Qual è il tuo pensiero?
È positivo? o negativo?
e un modo per acquisire consapevolezza nel tempo?
O per non operare?
Tu?
Agisci o procrastini?
Esistono secondo studi di psicologia 2 tipi di procrastinatori: uno definito il procrastinato Rilassato e l’altro il procrastinato Preoccupato.
Il primo, quello Rilassato evita le attività o incombenze ritenute noiose, routinarie. Intraprende molte attività con entusiasmo, ma venuto meno il fascino della novità tende a stancarsi e a mollare.
Il secondo, quello Preoccupato è invece colui che tende ad avere scarsa fiducia nelle proprie capacità, ha difficoltà a gestire lo stress ed è spesso tormentato da una serie di paure e idee irrazionali che non gli consentono di agire.
Molte e diverse possono essere le cause della procrastinazione, come ribellione, rabbia, pigrizia, perfezionismo, paura delle responsabilità, delle conseguenze e dell’insuccesso
Fra le più evidenziate ci sono ansia e paura, talvolta capaci persino di immobilizzare e renderti incapace di agire.
Ma devo dirtelo!
Anche procrastinare è una scelta!
E in quanto tale, comporta conseguenze, cambiamenti e responsabilità!
Come per ogni condizione di difficoltà psicologica, è necessario essere consapevoli della situazione in cui ci si trova, per poi mettere in atto comportamenti volti al miglioramento. Più saranno inconsci i meccanismi legati alla procrastinazione, maggiore sarà la difficoltà nell’individuare e comprenderne le motivazioni. Ci si potrebbe, interrogare su quali siano le situazioni nelle quali si tende a rimandare alcune cose e quali conseguenze ne derivano, attraverso anche delle micro-azioni per aiutarsi quotidianamente.
Come ad esempio:
- Allentare i livelli di stress per raggiungere un equilibrio mente-corpo attraverso pratiche meditative, come lo yoga e il pilates.
- Attivare il pensiero positivo, focalizzando la propria attenzione solo sugli aspetti favorevoli e pensieri potenzianti.
- Affrontare le proprie paure attraverso il coraggio di osare pur sperimentando il timore di fallire.
Ricorda!
Non esiste felicità senza una buona dose di coraggio.
- Tentare di affrontare prima i compiti più complessi o spiacevoli e poi quelli più semplici e gradevoli.
Come si suol dire:
“prima il dovere e poi il piacere”.
Se la procrastinazione, diventa una ben radicata modalità di vita; potrebbe essere utile, attraverso un percorso di psicoterapia, sciogliere i profondi nodi che bloccano l’evoluzione e la crescita personale. In quanto non avere percezione di chi si è e di cosa si desideri realmente comporta l’impossibilità di prendere decisioni relative alla propria vita.
Ma in verità il procrastinatore è molto spesso un ostinato negativo, lo sapevi? approfondiamo!
La nostra nascita è stata all’origine di una serie di convincimenti sulla vita e su noi stessi e una caratteristica di questi schemi è che si auto-alimentano cercando e creando continue conferme.
Per fare un esempio, accompagnati dal pensiero “io sono sbagliato” sperimenteremo continuamente nella nostra vita il rifiuto, la negazione, la scarsità… tutte emozioni “figlie” del nostro primo giudizio (negativo) su noi stessi.
La negatività, così come la procrastinazione, può essere così radicata in noi da tramutarla in realtà. Ma è così facile dirsi che siamo solo realisti! Tu prova ad essere un realista positivo, ad essere grato di avere una casa, del cibo, poter fare un sorriso.
Ed è bene che tu ti chieda alle volte, di chi o di che cosa è la colpa quando le cose buone accadono?
Quindi, come possiamo essere davvero sicuri che non stiamo perpetuando quella negatività? E come possiamo alleviarla? Sino poi ad annientarla?
È necessario riqualificare sé stessi e scegliere un atteggiamento positivo! Ad esempio una tecnica efficace consiste nel ripetere una frase positiva quando si ha un pensiero negativo, perché è tecnicamente impossibile per la mente accettare 2 affermazioni contraddittorie allo stesso tempo. Non preoccupandosi infine di quale sia il pensiero dominante. È un metodo tanto semplice quanto efficace.
Imparare a ridere e sorridere regolarmente!
È auto – disciplina, che renderà i vostri problemi meno dolorosi e più facili da controllare! Potete anche aiutarvi col creare ancore positive ed efficaci come accarezzarvi una mano ogni volta che riusciate ad avere un pensiero positivo che attraversa la vostra mente. Si tratta di creare delle rapide abitudini che vi aiutino a distogliere il flusso dei pensieri dai problemi negativi e della quotidianità. Ricordandoti di smettere di boccheggiare, tornando profondamente a respirare!
Anche se infondo rammenta, tutto è un processo
e non ci si illumina immaginando la luce, ma diventando consapevoli del buio!
FINO MYREA FRANCESCA
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