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Bentornati al secondo appuntamento dedicato all’evento “Poe-map”, un percorso turistico enogastronomico e poetico, organizzato dall’associazione “Poesie metropolitane” che ogni sabato del mese di Maggio ripercorre il Rione Sanità.

Dopo esserci lasciati alle spalle i due edifici nobiliari settecenteschi del “Palazzo San Felice” e del “Palazzo dello Spagnuolo”, quest’ultimo omaggiato dal poeta Antonio Farina, ora è la volta di scoprire un altro poeta associato e vincitore del contest.

3ªTAPPA: VICOLO DELLA CULTURA

Un altro poeta infatti non smette di stupirci e che ci fa riflettere con la sua opera inedita “Chesta terra,chella gente”,una denuncia alla smania di potere e al successo che danneggia il territorio e che rende “Napoli un carcere da scontare”.

Stiamo parlando di Carmine Orofino, nato a Castellammare di Stabia nell’aprile del 1988, che scopre la sua passione per la poesia all’età di venticinque anni, quando, durante i suoi studi specialistici in Ingegneria Edile, si trasferisce a Napoli dove organizza dapprima delle jam session al Museum in largo Corpo di Napoli e successivamente un laboratorio di musica e poesia insieme all’associazione culturale “A’mbasciata”, sita in Palazzo Venezia a via Benedetto Croce, dove prende vita il suo progetto di poesie in vernacolo, che trova nel volume “Napoli romantica” la sua completa espressione.

Procedendo per Vico Montesilvano, tra i murales di “Sophia Loren” e “Massimo Troisi” , ci siamo imbattuti nell’associazione di volontariato “Opportunity” che, come ci spiega l’attuale presidente Pasquale Pennino, è nata nel 2013 insieme a Davide D’Errico e rappresenta un’opportunitá di riscatto per bambini ed adolescenti del territorio attraverso laboratori teatrali, creativi e formativi messi in atto da brillanti operatori e volontari che offrono consulenze legali e assistenza psicologica gratuita. Obiettivo principale è contrastare la camorra, che potremmo definire quasi una missione per uno dei fondatori “Davide D’Errico, il cui nonno è morto per mano della Camorra e tale bene confiscato rappresenta una piccola vittoria contro il male di questa terra.

Il nostro sguardo non ha fatto a meno di notare le particolarissime edicole culturali, che riprendono a modello le antiche edicole votive, nelle quali é possibile donare libri o prenderli in prestito e che fanno parte, dal 2018,del “vicolo della cultura”, che attira ogni anno milioni di turisti!

4ªTAPPA:IL CONO DEL VESUVIO

Sostiamo ora verso la prima gelateria e pasticceria del Rione Sanità “Il cono del vesuvio” in cui ci accolgono con entusiasmo i proprietari, una coppia di giovani innamorati di 24 e 25 anni Antonio Nervo e Martina Aiello, i quali hanno deciso di restare nella propria terra per essere un modello di propositività e speranza per la nostra generazione.

5ª TAPPA: MURALES/RINASCITA DEL RIONE

La quinta tappa del tour ci riporta in Piazza Sanità, ai piedi di grandi murales che colorano gli spazi in apparenza bui del quartiere, ma vivi e pieni di senilità e fanciullezza: bambini che giocano a calcio indossando il 10 di Maradona, coppiette innamorate che passeggiano, i vecchietti che si riposano seduti su apposite panchine. Ci avviciniamo affascinati pieni di curiosità, alziamo gli occhi ed ecco un “Abbraccio”, un abbraccio rosa di due anime, due corpi che sembrano come volteggiare in un intreccio infinito. È Resis-Ti-Amo, il murales realizzato da Francisco Bosoletti. Ci raccontano che è stato il primo murales realizzato sulla facciata di una chiesa e rappresenta una donna ed un uomo che si sorreggono a vicenda. L’opera di Street-art, ha come tema centrale quello della resistenza ed è ispirato ad una storia vera, la storia di due ragazzi che insieme hanno combattuto contro una brutta malattia.

Di fronte alla Basilica – Santa Maria della Sanità posta al centro della piazza – si erge una parete dipinta per diciotto metri di vernice bianca che forma un disegno tondo, come un fascio di luce a “occhio di bue”, proveniente da un faro. È “Luce” l’opera di Tono Cruz, simbolo luminoso di speranza per un futuro migliore. Il murales rappresenta il volto sorridente dei bambini del Rione Sanità, delle sue stradine e i suoi vicoli. Questo quartiere di Napoli, da sempre considerato “difficile”, negli ultimi anni ha attuato una vera rivoluzione culturale. Nel murale i bambini sorridono allegri e spensierati, dando nuova vita a questo palazzo un tempo grigio. L’opera è stata finanziata con i proventi derivati dalla vendita del quadro “Sanità” del pittore napoletano Tommaso Ottieri. Tra i volti dei bambini spiccano quelli dei piccoli partecipanti al laboratorio “A giocare con le storie”, organizzato all’interno del “Punto Luce” di Save the Children alla Sanità.

Qui tra emozioni e sorrisi Carmine Orofino declama un’altra meravigliosa poesia “Lo spleen di Napoli”:

Lo spleen di Napoli

È ll’alba,

stammatina ce sta comme

n’aria bbianca,

‘a ‘ncopp’ ‘a ‘stu terrazzo

se vedono ‘e ssagome scure

d‘ ’e cchiésie e dd‘ ’e palazze,

comme si llà dinto fosse ancora notte. Scengo e ccammino, cercanno nu cafè, mmiézo â via manco ‘na voce,

se sente sulo ‘o pprufumo màggico

d‘ ’a vita nova, delizia ‘e giuventù.

Stanotte

‘o scuro parevano ‘e dannate,

viécchie e gguagliune, maschere,

ca te guardano comme

si te cunuscessero già.

Spettre, vampire e ddiavule…

Pure i’ me so’ ‘mbriacato,

cercanno dinto ê vicule

‘na scena, nu ricordo,

‘e chi cu na guardata

me ‘mparaie che sso’

ll’ammore e ‘a morte.

Ma mò è mmatina

e cchillu ‘nfiérno

addeventa chianu chiano priatorio…

‘E ccampane se mettono

quase scuórno ‘e sunà.

Partenope vestuta ‘e ghianco

nunn ‘a può maie vedé,

‘stu ttufo giallo e griggio,

cu ‘stu ppipiérno niro,

sape ‘e fiérro arruzzuto,

sape ‘e puórto, sape ‘e viécchio.

A qualche passo dalla Piazza centrale, poco distante dalla casa natale di Totò in via Santa Maria Antesaecula, si innalza un’altra opera di Cruz realizzata insieme a Mono Gonzalez, che hanno voluto prestare la loro arte per la ripresa dopo i mesi difficili attraversati a causa del Covid. Si tratta del murales che rappresenta la famosa scena del caffè tra Totò e Peppino De Filippo nel film “La banda degli onesti”. Un omaggio al grande attore, commediografo, scrittore, cantante e compositore italiano, nato proprio nel cuore del Rione. Rosario Russo – attore professionista presso la compagnia Teatro Totò – col suo cappello nero e la sua voce profonda ci accompagna con un monologo dedicato ad una delle opere più importanti del “Principe della risata”: ‘A livella. ‘Siamo tutti uguali, apparteniamo alla morte’ che è proprio la livella capace di appiattire ogni differenza sociale. 

Grazie per averci seguito fin qui e vi aspettiamo sabato prossimo.

Carmen Allocca

Loredana Zampano

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