Uno spazio temporaneo sulla scia dei progetti di riqualificazione urbana per le arti e la libertà
Pessoa Luna Park è un progetto itinerante ideato da un gruppo di giovani innovatori culturali con una missione speciale: riconvertire e riqualificare i quartieri periferici e poco sviluppati delle città, trasformandoli in piccole “utopie situate”, spazi progressisti per le arti in libertà.
Il progetto, realizzato dal collettivo Pessoa, nasce in Campania nel 2019 per volontà di Azzurra Galeota e Grazia Scognamiglio e punta a raggiungere tutte le capitali europee.
Nuovo concetto di parco culturale itinerante, un luogo non luogo
Varcare il portone del Pessoa Luna Park significa infilarsi in un’atmosfera magica sospesa fra passato e futuro.
Il collettivo cerca di coniugare in maniera del tutto inedita tre temi fondamentali: ecologia, innovazione e promozione culturale. Lo fa attraverso installazioni di arte contemporanea, monologhi teatrali, opere d’arte, cori a cappella, performance artistiche a gettone, letture di poesie, concerti, jam session, tornei di giochi, mercati dell’usato, workshop e street food di qualità.
Il coloratissimo luna park urbano “viaggiante” è il posto perfetto non solo per avvicinare ed educare giovani e adulti all’arte e alla bellezza ma anche per parlare di sostenibilità ambientale. L’aria che si respira sa di promozione territoriale, di amore verso le differenze e passione per i linguaggi dell’arte.
Perché Pessoa? Quale connessione lega l’innovazione con il poeta dell’inquietudine?
Fernando Pessoa, nostalgico sognatore, è stato forse uno dei più importanti scrittori della letteratura portoghese che, attraverso i suoi testi, ci ha portati a conoscere luoghi unici, momenti inaspettati e sensazioni a volte indescrivibili, tra cui l’inquietudine.
Tra i molteplici motivi che hanno reso Pessoa una delle menti più interessanti del secolo scorso, vi è l’invenzione degli eteronimi.
Nel 1935, poco dopo la sua morte, fu fatta un’incredibile scoperta: una raccolta di poesie, prose e lettere contenute all’interno di un baule trovato nel vecchio appartamento dello scrittore. Si trattava di opere e bozze scritte dallo stesso Pessoa, ma firmate con nomi diversi. In tutto, furono trovati 137 nomi differenti, definiti dallo scrittore, appunto, “eteronimi”, ciascuno con una propria storia, una particolare personalità e un suo stile di scrittura.
Il progetto Pessoa parte da un amore per le opere del poeta di Lisbona e per le sue personalità plurime, se lui era “un baule pieno di gente” è bello pensare che un luna park inclusivo possa portare il suo nome e sia capace della stessa accoglienza e soprattutto della stessa diversità, per poter così con leggerezza trattare l’inclusione, i diritti civili, il cambiamento climatico.
Come vengono realizzati gli eventi itineranti?
Ognuno degli interventi di Pessoa Luna Park è realizzato in chiave collaborativa e comunitaria attraverso il famoso slogan, “fai #lamarchettagiusta”.
Un gioco di parole che invita ironicamente a compiere buone azioni, attraverso offerte e doni, in un sistema economico caratterizzato dal favoritismo e dall’individualismo, cercando di indirizzare ogni gesto al bene collettivo.
Ultime tappe del Pessoa
Dopo aver portato il singolare Luna Park ad Angri e poi a Salerno, dando vita a due spazi innovativi un Mercato Zero Waste e un FabLab Eco-friendly, il collettivo è volato nel cuore dei Quartieri Spagnoli di Napoli, nei giardini dell’ex Ospedale militare a Vico Trinità delle Monache.
Ma quale sarà la prossima tappa?
Al Pessoa Luna Park si sovverte l’ordine tradizionale degli eventi, si ribalta il senso abituale delle parole e si pratica una forma radicale di libertà. Sosteniamo i nuovi progetti, fabbrichiamo utopie e soprattutto pratichiamo bellezza.
Loredana Zampano
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