Premetto che è stato davvero un piacere per me intervistare la mia coetanea e conterranea Marianna Matassa.
Mia amica d’infanzia, lei è un bellissimo esempio di forza e costanza, doti essenziali se si vuole realizzare il proprio sogno. E Marianna ci è riuscita.
Augurandole che il meglio deve ancora venire, ecco cosa mi ha raccontato…
1. Come nasce la tua passione per il tiro a volo?
Nasce quando avevo 16 anni , andavo al tiro a volo sempre con mio zio a guardare gli allenamenti e le gare .
Ricordo il primo piattello sparato e colpito , ero entusiasta e una settimana dopo i miei genitori mi comprarono il mio primo fucile .
2. Quando hai deciso di iniziare a partecipare a delle gare?
Ho iniziato a gareggiare a 17 anni , un anno dopo i miei primi colpi perché dovevo prendere un po’ di confidenza con l’arma . Sinceramente non riesco a dare una risposta ben precisa , perché non c’è stata una decisione di punto il bianco . Mi piace sentire il cuore battere forte e penso che per sentirlo battere non c’è niente di meglio che gareggiare .
3. Cosa hai provato dopo i primi importanti successi?
Dopo i miei primi podi ero molto contenta , contenta perché tutti i sacrifici venivano ripagati. Non so se la gente sa ma non è stato semplice , questo perché per allenarmi avevo 2 ore di macchina ogni volta . Quindi partivo appena uscita di scuola e tornavo la sera e di conseguenza la notte studiavo . I miei genitori facevano sacrifici impossibili per farmi sparare ( essendo uno sport molto costoso ) e quando io riuscivo a salire sul podio era ed è una gioia immensa. Perché penso ai miei genitori a tutti i sacrifici e dico dentro di me: “vedi, c’è l’abbiamo fatta .”
4. Progetti futuri?
I miei progetti sono quelli di riuscire sempre a dare il massimo nelle competizioni e di migliorare negli allenamenti . Il mio mondo è questo e non lo cambierei con nessun altro .
5. Cosa senti di poter consigliare a tutte le “voci” del Sud che inseguono il proprio sogno?
Io consiglio di non mollare mai per chi insegue i propri sogni . So che non è semplice e che magari se lo sono sentiti ripetere mille volte ma non mollando mai , centimetro dopo centimetro si possono scalare montagne che viste da sotto sembrano inarrivabili… io lo so!
Felice Marcantonio
Marianna Matassa
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