A volte le cose più straordinarie e grandiose si scoprono per pura casualità. Ringrazio queste casualità! Ero in Piazza Garibaldi a Parma con una mia collega dell’università, proprio davanti al Palazzo del Governatore, e a lei è venuto in mente che in quel palazzo c’era una mostra che l’aveva molto colpita. I giorni a seguire sono stati frenetici ma ho avuto il tempo di andarci. La mostra ‘Eternamente viva’ di Marina Burani, era visitabile al Palazzo del Governatore a Parma dal 6 dicembre 2024 al 9 febbraio 2025, ad ingresso libero.
La mostra
La mostra racchiude buona parte della produzione dell’artista, si sviluppa su due piani, i colori prevalenti sono il grigio, il nero e il bianco. L’artista dice di voler parlare d’amore nelle sue opere ma ammette lei stessa che fin da piccola, nei temi che scriveva a scuola, andava fuori tema. Questo però non deve essere considerato un disvalore, anzi un valore aggiunto. Si definisce un’artista senza padroni e proprio da questa grande libertà nasce la sua creatività. Proprio perché la mostra non ha un tema definito, non c’è un percorso da seguire per esplorarla. L’artista dice che l’ispirazione per le sue opere la prende dalla sua immaginazione e sulle forme che le si parano nella mente. Definisce la croce una forma disturbante, molto presente nella mostra, ma non lo interpreta come un simbolo religioso. Possiamo distinguere, però, nel percorso diverse serie come i ritratti, gli specchi neri o i panneggi. Sono presenti molti autoritratti che catturano diverse espressioni dell’artista. L’artista stessa era presente durante i mesi dell’esposizione, aveva a disposizione una postazione in cui poteva dipingere e sfogare il suo estro creativo avendo come pubblico i visitatori della mostra.
Sensazioni
L’ho trovata una mostra disturbante, ho provato quasi la stessa sensazione quando ho finito di leggere Lo straniero di Camus, quasi un senso di disagio ma non di certo di indifferenza. Forse era proprio questo l’obiettivo della Burani, disturbare il visitatore. I quadri che più mi hanno colpito sono due autoritratti che raffigurano solamente il volto dell’artista. Sono due forme ovali che rappresentano due espressioni diverse ma, a parer mio, generate dalla stessa emozione: lo spavento, con delle leggere sfumature. Lo spavento che genera paura e lo spavento che genera stupore. Il tutto condito da un sapiente uso dei giochi di luci e ombre di chi ha allestito la mostra, che racchiude queste due opere in un rombo di luce.
Marina Burani ha dedicato la sua intera vita alla sua arte ma non è stata altrettanto fortunata con le esposizioni, tant’è che questa è la più ricca che abbia mai fatto. Eppure, a più di ottant’anni ha lo spirito di una giovane che vorrebbe spaccare tutto, consapevole del fatto che:
‘L’arte è la parola dipinta che sopravviverà a qualsiasi cosa.’
No responses yet