Ad un anno esatto dalla sua morte, ho scelto di condividere un pensiero che da appassionato di calcio, ma soprattutto da innamorato viscerale del Sud Italia, rivolsi idealmente a Diego Armando Maradona. Questi non è stato “solo” il più grande calciatore di sempre, ma ha rappresentato per i napoletani, per Napoli e, più in generale, per il Meridione il riscatto sociale e politico. Un ragazzo che tirava calci ad un pallone è riuscito dove tanti politicanti hanno fallito. Con lui il Sud è entrato nella cartina geografica d’Italia e del mondo. Con lui il “sogno meridionale” è diventato realtà. Tramite lui, oggi, sognare in questa nostra amata terra è possibile.
“Caro Diego,
sento il bisogno di scriverti questa lettera semplicemente perché amo il calcio, e chi ama il calcio di conseguenza ama Maradona. È risaputo infatti che, come nella storia dei tempi esiste un a.C. ( avanti Cristo) e un d.C. ( dopo Cristo), così nella cronologia calcistica c’è un a.M. ( avanti Maradona) e un d.M. ( dopo Maradona).
Non ho mai avuto il piacere di incontrarti, ma voglio confidare che prima o poi tu leggerai anche queste mie parole tra le migliaia e migliaia che ti stanno dedicando in tutto il mondo. Del resto, è risaputo che nell’altro mondo tutto si sa e tutto si viene a sapere.
Non voglio soffermarmi sulla solita cantilena del ” genio e sregolatezza” che hai rappresentato secondo i più. D’altronde tu stesso, da fervente cattolico praticante, non ti sentivi certo un santo, né aspiravi ad esserlo. Sei stato meno comune del solito, ammettiamolo; ma sempre sincero e coerente con te stesso. Non a caso, una volta hai sostenuto di ” non voler cambiare il mondo, ma pretendendo che nessuno entrasse nel tuo per cambiarlo”. Anticonformista per eccellenza, in una società che si andava globalizzando e ci avrebbe reso tanti automi così simili, così tristi.
Oggi non voglio star qui nemmeno ad elencare i tuoi meriti sportivi, le tue doti soprannaturali per le quali non basterebbe una sola lettera. Il mio è solo un enorme GRAZIE che sento di rivolgere a te dal profondo del mio cuore. Un GRAZIE speciale per essere riuscito laddove ogni politico ha sempre fallito.
Tu solo infatti, Diego, hai dato lustro e dignità ad un popolo intero che era nel dimenticatoio della civiltà e che ci sarebbe tornato dopo la tua partenza. Con te, solo con te, Diego, Napoli è stata la capitale italiana del calcio. Gli squadroni del Nord e le loro tifoserie altro non potevano fare che riconoscere la superiorità azzurra.
Devo dirti GRAZIE per sempre Diego per aver fatto sentire speciale, invincibile e fiero di sé stesso ( unico caso nella storia) il mio amato Meridione. Non sei stato solo il più grande calciatore di tutti i tempi Diego… sarebbe troppo riduttivo caratterizzarti solo così. Sei stato un politico, il più grande che il Sud, che Napoli abbiano mai avuto. Sei stato il primo e più illustre napoletano, più napoletano dei napoletani; perché non conta dove si nasce, ma dove ci si sente a casa e ciò che si fa’ per la propria casa.
Diego tu sei stato un grande scugnizzo, refrattario ai pregiudizi, ai luoghi comuni. Sei stato un nuovo e più vincente Masaniello aizzando il popolo minuto verso la conquista del “palazzo”. E ci sei riuscito! Con te Napoli, come avrebbe detto Pino Daniele, tuo amico e ” compagno d’armi”, è stata davvero ” tutto nu suonno”. E da quel sogno, lì tra i vicoli stretti, pieni di speranza, rabbia e malinconia, nessuno si è mai svegliato.
Ti dirò di più; sono sicuro che nessuno si sveglierà mai dal ” sogno meridionale ” che tu hai costruito e che anzi, qualche modesto tuo discepolo cercherà nel suo piccolo di imitarti, combattendo per gli stessi valori nobili in cui tu credevi.
Ora ti saluto e ti lascio volare Diego, come facevi in campo. Sono certo però di due cose. La prima è che ti vedremo artefice occulto di qualche bellissimo tramonto su Castel dell’Ovo, regalandoci colori che mostravi da ragazzo, rompendo la monocromaticità di un rettangolo verde. Inoltre, so per certo anche che un giorno sentiremo tra i Quartieri Spagnoli un ragazzino correre e cantare a squarciagola intonando su’ per giu’ questo motivetto: ” Oh mamma mamma mamma… oh mamma mamma mamma… sai perché mi batte il corazòn? Ho visto Maradona! Ho visto Maradona! Uè mammà, innamorato son!”
Felice Marcantonio
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