Partiamo da un assioma fondamentale: non tutti sono in grado di coltivare la virtù, anzi, più andiamo avanti più sembra impossibile. Ma così non è, in fondo.
Oggi siamo qui per parlare di una virtù umana, tra le tante, molto screditata e sottovalutata: l’essere eclettici.
Trattasi, nella definizione comune, “di chi, nella vita pratica, si dedica, per lo più con successo, ad attività o professioni diverse“, oppure, in senso etico, chi prende spunto da diverse correnti di pensiero, ne prende ciò che gli sembra migliore e lo fa proprio, creando una sintesi armoniosa e molto personale. Che sia un percorso più semplice verso la felicità o un modo per poter raggiungere la saggezza e il raziocinio necessari per non cadere in estremismi vari, è certo che alla base ci sia una certa predisposizione all’ascolto, alla comprensione, e, più in generale, a saper risolvere i contrasti ed evitare l’estremismo.
Soffermiamoci sul punto che “scotta” di più: l’estremismo
Un eclettico non cade nel tranello dell’ira e delle reazioni estreme, e cerca di trovare una quadra nella situazione che si trova a vivere, eccedendo nè in ottimismo stucchevole né in pessimismo delirante, e cerca di guardare la situazione dall’alto, in modo analitico, per averne una visione a tutto tondo, puntando sempre al centro, perchè il segreto sta sempre nello scegliere il giusto mezzo. Soprattutto oggi, con una pandemia in corso e una crisi economica che torna a far capolino ad ogni toppa, l’estremismo galoppa sul cavallo del disagio, delle ingiustizie e delle promesse infrante; capiamo come, in questa situazione, sia difficile tenersi in piedi senza cadere nella trappola della rabbia e della caccia alle streghe, sapendo vedere il male dove realmente è, senza credere a tutto ciò che si sente e si vede, sopportando entro il limite che non può essere valicato. Senza dilungarci, diciamola com’è: per guardare le cose dall’alto bisogna anche sapervisi porre, in alto, il che vuol dire avere una certa levatura morale.
E così passiamo al secondo punto: il non schierarsi non vuol dire sempre vigliaccheria.
Che ci vogliate credere o no, non è detto che schierarsi sia sempre la cosa più giusta da fare, è anzi meno animalesco sapersi moderare e sembrare apatici che compiere ciò che si afferma di aborrire. Spieghiamoci meglio, non per forza si deve avere la bava alla bocca per dire o sapere che qualcosa sia sbagliata e, di conseguenza, non approvarla, tuttavia se non ci si esprime a tutti i costi si viene immediatamente appellati “vigliacchi”, eppure sapete, non vale il “continuerai a farti scegliere o finalmente sceglierai” di deandreana memoria usato fuori luogo. E’ una scelta, quella di essere eclettici, una scelta che comporta diverse conseguenze, ma, che ci crediate o no, potrebbe far felice un sacco di gente.
Terzo punto: anche non essere estremi è una scelta.
Ebbene si, è quella che oseremmo definire la volontà pura di essere moderati in un contesto che invece punta in una direzione opposta. Ma, un momento, non è forse la base del libero arbitrio? Non è forse il principio dell’anticonformismo? E ora chissà cosa diranno quelli che postano sui social il proprio libello anticonformista. Forse non diranno nulla a causa della dissonanza cognitiva, o si opporranno con una infinita prosopopea su quanto sia giusta la propria battaglia. Suvvia, l’estremismo non porta a nulla di buono, solo nel secolo scorso l’estremismo ha portato a due dittature abominevoli, quella nazista in Germania e quella comunista nell’ex Impero Russo; le somme di quante persone sono morte in nome e a causa delle azioni riprovevoli che certi scaltri ed avidi individui hanno commesso cavalcando le reazioni esagerate e distruttive le possiamo leggere in qualunque manuale di storia contemporanea (a tal proposito vi consigliamo il Detti-Gozzini).
In sintesi, quel che si vuole esplicare qui non è tanto un concetto filosofico quanto un modo di essere di determinate persone, quelle che non capiamo e che vorremmo assoggettate alla nostra logica aut aut, e che invece che ammirare coloro che hanno raggiunto questo grado di autocontrollo e consapevolezza di sè cerchiamo di annientare in tutti i modi. Lo scopo di questo articolo non è raccontare una storia fatta e finita bensì fare da cavallo di Troia per conoscere meglio l’altro senza doverlo per forza sminuire ed offendere. Noi esseri umani siamo strani, si spera sempre nel futuro migliore, ma con moderazione. Il cammino è lungo e faticoso, e un articolo di giornale troppo poco spazioso per parlarne ancora ma, tu che stai leggendo, cosa aspetti? Alzati e cammina.
Dario Del Viscio
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