I presepi nelle case stanno pian piano scomparendo, sostituiti il più delle volte dai maestosi e più – ahimè ma è così – alla moda alberi di Natale.

Sembrano ormai lontani i tempi in cui per realizzarlo nelle case si riuniva tutta la famiglia: c’era chi si occupava della realizzazione degli stagni di carta lucida, chi posizionava le varie pecorelle in modo da “riempire gli spazi”, chi in compagnia delle nonne posizionava vari ramicelli di pungitopo per far la scenografia.

Ogni statuina aveva un suo ruolo importante: i pastorelli senza nome che portavano sulla spalla gli agnelli, il pastore che dormiva in alto ignaro del miracolo che si stava compiendo poco distante, gli zampognari  che con la loro musica allietavano il sonno del bambin Gesù…

Insieme ai re Magi, che ogni giorno venivano avvicinati da un membro della famiglia lieto di avere questo incarico al luogo del lieto evento.

Una storia che ha radici lontane

La storia del presepe in Sicilia affonda le sue radici: la prima testimonianza risale infatti al 1494 collocata nella chiesa dell’Annunziata di Termini Imerese. Sono gli stili che si sono susseguiti nei secoli, dal materiale marino del trapanese alla ceramica di Caltagirone, ma che non hanno intaccato però il messaggio che queste opere hanno sempre voluto diffondere sin dalle loro origini: la gioia del commemorare la nascita del Cristo e il piacere di condividerla con chi ci stava accanto.

Sono diversi gli stili che si sono susseguiti nei secoli: dal materiale marino del trapanese alla ceramica di Caltagirone. Mantenendo il messaggio che queste opere hanno sempre voluto diffondere sin dalle loro origini: la gioia del commemorare la nascita del Cristo e il piacere di condividerla con chi ci stava accanto.

E noi abbiamo avuto il piacere di intervistare due artigiani che con la sua arte regala ancora oggi  l’emozione di assistere a qualcosa di unico: Giuseppe Trovato e Sebastiano Torrisi.

Una passione che gli ha dato diverse soddisfazioni

Il signor Trovato ci ospita un pomeriggio di dicembre presso il suo delizioso caffè, sito nella pittoresca cittadina di Acireale, famosa ai più per la lavorazione della cartapesta e il Carnevale.

Signor Trovato quando e come nasce la sua passione?

“Questa mia passione nasce fin da bambino, quando in compagnia di mio fratello realizzavamo il  presepe in casa nostra con la carta comprata nei negozi.

Successivamente grazie al cavaliere Lizzio (uno dei più grandi Maestri dei carri di Acireale n.d.r), che mi ha convinto a realizzare presepi anche fuori dalle mura di casa, ho avuto modo di conoscere il mondo dei carri di Carnevale e della cartapesta.

Infatti da più di ventisette anni faccio parte dell’Associazione Artigiani Acesi – associazione storica che si occupa dello sviluppo e della valorizzazione del territorio e delle tradizioni dell’acese.”

Quanti passaggi e tempo richiedono i suoi lavori?

“Impiego all’incirca un tre o quattro mesi per realizzare un mio presepe, lavorandoci una o due ore  al giorno. Adopero la tecnica del polistirene (lavorazione di strutture realizzate in polistirolo n.d.r) ed ogni mio lavoro è completamente realizzato a mano”.

C’è qualche aneddoto ( qualche episodio o premio ricevuto ) che vuole condividere con noi?

“Ho avuto diversi riconoscimenti nel corso degli anni – targhe e coppe che ci mostra con tantissimo orgoglio – e alcuni miei lavori sono esposti al Museo del presepe di Acireale. Queste sono per me delle grandissime soddisfazioni.

Per concludere, c’è qualche consiglio che vuole dare a chi ha la sua stessa passione?

“Consiglio di puntare sull’on-line. Uno dei miei obiettivi è aprire un canale Youtube per mostrare ad altri appassionati come me la realizzazione di un mio lavoro.”

Ci intrufoliamo dentro un’altra realtà, quella del signor Sebastiano Torrisi un pomeriggio mentre è intento nell’ultimare alcuni lavori  da esporre in un suo stand espositivo e subito la nostra attenzione viene attratta da una scritta posta accanto ad un suo presepe che recita

“L’arte non è un prodotto ma uno stato d’animo”.

“E’ il mio motto” ci spiega allora lui percependo la nostra curiosità “sa ho una casetta a Guardia (piccola frazione marinara in provincia di Acireale) che ho adibito solo alla costruzione dei miei lavori. Lì costruendo in compagnia del mio cane Nebbia mi ricarico”.

Signor Sebastiano quando e come nasce la sua passione?

“La mia passione nasce per caso quando avevo all’incirca sei anni frequentando gli scout e i cantieri dei carri di Carnevale del cavaliere Lizzio e fratello.”

Ci racconti la realizzazione di un suo lavoro

“Il primo passaggio consiste nel costruire lo scheletro del presepe con il truciolato.

Utilizzo la tecnica della cartapesta adoperata anche per la costruzione dei carri del Carnevale. Un’altra mia particolarità consiste nell’adoperare solo ed esclusivamente materiale di riciclo nei miei lavori. Mi piace dare una seconda vita alle cose, così come mi piace prendere spunto dai paesaggi e dagli scorci che la mia Sicilia offre. Proprio per ispirarmi infatti giro durante l’anno più e più borghi.

Molte delle mie scenografie sono però ispirate anche al teatro di cui sono un grande appassionato.”

C’è qualche ricordo che vuole condividere con noi?

“Conservo un bel ricordo di tutte le mostre in Corso Umberto ad Acireale in cui prendevo parte con il cavaliere Lizzio.

Quale consiglio che vuole dare a chi ha la sua stessa passione?

“Posso solo dire che tutto ciò non va fatto per lucro, ma con umiltà e per piacere personale. “

E così si concludono queste due splendide interviste che ci hanno permesso di “toccare con mano” una tradizione tanto bella ed antica come quella del presepe…

Una tradizione che per secoli ha unito grandi e piccini e che speriamo continui a farlo ancora per molti, molti anni.

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