Con l’espressione “Terra dei fuochi” si designa da diversi decenni l’azione da parte della criminalità organizzata di smaltire illegalmente grandi quantità di rifiuti appiccando incendi.
Se fino a qualche anno fa, questa scellerata pratica sembrava essere una triste “prerogativa” della zona compresa tra le province di Caserta e Napoli, ultimamente il fulcro di tali operazioni sembra essersi spostato in Puglia, in particolare nel foggiano.
A fine 2022 il vicepresidente vicario di Cia Agricoltori della Capitanata, Silvana Roberto, così si esprimeva a tal proposito: “Da diversi mesi tonnellate di rifiuti di ogni genere vengono sversate nelle nostre campagne da tir e camion provenienti dalla Campania, come del resto è stato accertato dalla magistratura“.
In effetti, basta percorrere le strade rurali della Daunia per imbattersi in vere e proprie discariche a cielo aperto, cumuli e cumuli di rifiuti (anche altamente pericolosi) che poi vengono bruciati, spesso di notte.
Numerose sono state le segnalazioni da parte di agricoltori nelle campagne tra i comuni di Cerignola, San Severo e Lucera riguardo a cospicue balle di immondizia abbandonate nei campi destinati alla coltivazione delle più svariate materie prime.
Un allarme lanciato anche dai cittadini di altre cittadine quali Ordona, Ortanova, Stornara, Stornarella e Carapelle (oltre alla stessa Cerignola). Questi sempre più frequentemente sono costretti a barricarsi in casa perché l’aria diventa irrespirabile a causa della puzza molto pungente causata dai roghi.
Chiaramente la situazione è critica e, peraltro, sta sfuggendo di mano. Tempo fa, nel corso del Forum internazionale sull’Economia dei rifiuti l’allora procuratore di Bari, Roberto Rossi, pose al centro dell’attenzione l’emergenza cui era chiamata a far fronte la regione Puglia. Un grido d’aiuto caduto nel vuoto, visto che dopo diversi mesi siamo sostanzialmente al punto di partenza. O meglio, le istituzioni restano al palo, mentre i delinquenti imperversano.
“Nuova Terra dei fuochi”: quali soluzioni?
In tempi non sospetti, le autorità locali sostennero di aver avviato i primi controlli per intercettare i mezzi che trasportavano illegalmente i rifiuti lungo il Tavoliere. Ebbene, la macchina organizzativa (se è realmente partita) sta viaggiando ad un ritmo fin troppo sostenuto.
Attenendoci ai fatti, sempre e comunque, i paesaggi della pianura foggiana lasciano ai passanti un’immagine decisamente poco decorosa. Chiamiamola pure “nuova Terra dei fuochi” o similarmente, nel concreto questa squallida cartolina, ad oggi, è la vera realtà. Le chiacchiere stanno a zero.
Felice Marcantonio
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