Se a molti il periodo pasquale fa pensare, ovviamente, alla morte e resurrezione di Gesù o, per i meno credenti, a uova e pastiere, a me – non me ne vogliate – porta alla mente Dante.
Ebbene sì, perché è proprio con la ricorrenza pasquale che cade, non a caso, il viaggio ultraterreno del nostro sommo poeta. Ricordate? Poco meno di una settimana fa, in occasione del 25 marzo, si è celebrata la giornata mondiale del Dante: il Dantedì. Abbiamo visto foto del poeta e frasi celebri ovunque e anche pubblicate da chiunque, un po’ come accade – ahimè – con le “cose di moda.” Quest’edizione del 2021, poi, è stata ancor più significativa perché avvenuta in occasione del settecentesimo anniversario della sua morte.
In molti, inoltre, si sono domandati come mai proprio in quella data sia caduta la “festività”: la data di nascita? Forse quella di morte? Oppure, la data di inizio del viaggio nell’aldilà della Divina Commedia?
A saperlo con questa sicurezza e facilità! Una cosa però è certa: il viaggio si svolge proprio durante le festività pasquali. E come poteva essere altrimenti, per un’opera così fortemente simbolica? Infatti, il dubbio che ancora attanaglia i commentatori danteschi è proprio il non riuscire a decifrare con sicurezza se, la Pasqua a cui fa riferimento Dante, sia quella del 1300 – che coincide con la domenica del 10 aprile – o se si tratti, invece, della domenica del 25 marzo, ovvero anniversario della creazione di Adamo, del concepimento e della morte di Cristo nonché primo giorno dell’anno a Firenze, che si contava non dalla nascita di Cristo, ma dal suo concepimento.
Secondo molti altri studiosi e in particolare secondo la ricostruzione di Natalino Sapegno, critico letterario tra i maggiori studiosi del Trecento, Dante intendeva indicare per la data dell’inizio del viaggio quella del giorno della morte di Cristo, dunque non il tradizionale 25 marzo ma al Venerdì Santo, che nel 1300 coincise con l’8 aprile.
In sette giorni Dio creò il mondo e riposò, in sette giorni Dante compì il suo viaggio e giunse, infine, al Paradiso.
E dunque a questo punto ci chiediamo: dove si trovava esattamente nella giornata più dolce dell’anno?
Mentre noi siamo comodi ad assaggiare le prelibatezze di questa giornata – nonostante il periodo turbolento – il sommo poeta iniziava oramai, insieme alla sua guida, Virgilio, la sua visita al Purgatorio.
E che dire a questo punto: con la sola intenzione di informare, evitando di intervenire oltre o di esporci troppo in merito, non ci resta che riportarvi un omaggio pasquale e meridionale che, in occasione del passato Dantedì, è stato fatto proprio al grande poeta e ai suoi versi più belli da parte della storica cioccolateria di Napoli, Gay-Odin: si tratta di un uovo di cioccolato fondente di circa 350 Kg e alto ben due metri. (Foto sopra)
Devo aggiungere altro? Siamo un popolo grande e noi, pur sempre, “La voce del Sud”.
Carmela Fusco
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