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Le migrazioni hanno sempre fatto parte della storia dell’umanità. Nel nostro Paese è un argomento scottante. Sul nostro immaginario però influisce tanto anche il modo in cui questo fenomeno viene raccontato. Spesso al posto di vedere la migrazione come una sfida e una risorsa i Paesi d’accoglienza la interpretano come un’invasione e una colonizzazione. Questo comporta dei sentimenti di xenofobia nei confronti degli stranieri che vengono percepiti come una minaccia per la sicurezza nazionale.

Ma quanto viene raccontato dai media rispecchia veramente la situazione reale?

CRISI MIGRATORIA?

Il tema della migrazione è estremamente complesso perché i migranti non sono tutti uguali. C’è chi si sposta per lavoro, per studio, per fuggire da situazioni di pericolo ma quelli che suscitano più clamore sono i migranti irregolari. I migranti irregolari sono coloro che entrano in Italia senza un regolare controllo alla frontiera, oppure persone che arrivano regolarmente a cui scade il visto o il permesso di soggiorno.

Proprio in virtù dell’irregolarità è difficile tenerne traccia ma ci sono comunque delle statistiche interessanti: secondo Frontex (Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera), nel 2022 sono stati rilevati 330 mila attraversamenti irregolari delle frontiere esterne dell’Unione Europea. È un numero significativamente più basso se lo confrontiamo con i 500 mila registrati nel 2016 o i 2 milioni di ingressi irregolari registrati nel 2015.

Questo vuol dire che nonostante le narrazioni fuorvianti l’Unione Europea non sta affrontando una crisi migratoria, com’era invece successo in passato.

GUARDIAMO L’ITALIA

Altro mito da sfatare è il fatto che gli immigrati (irregolari) arrivino e rimangano tutti in Italia. Infatti si registra che la rotta più battuta nel 2022 sia quella dei Balcani occidentali, che comprende Albania, Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Montenegro, Macedonia del Nord e Serbia. Questa rotta registra un incremento pari al 136% rispetto al 2021. Anche quella del Mediterraneo Orientale, che comprende Grecia, Cipro e Bulgaria ha avuto un incremento importante rispetto all’anno precedente, pari al 108%. Mentre la rotta del Mediterraneo Centrale, cioè Italia e Malta, ha avuto un aumento significativamente più basso se lo paragoniamo alle altre due analizzate, pari al 51%.

L’Italia è inoltre l’ultimo grande Paese UE in cui i migranti presentano richiesta d’asilo. La prima è la Germania, seguita da Spagna e Francia.

COME AFFRONTA LA QUESTIONE IL NOSTRO GOVERNO?

La Premier Meloni ha sempre ribadito la sua posizione di contrasto all’immigrazione irregolare citando molto spesso nei suoi discorsi i trafficanti di esseri umani, nei quali sono incluse anche l’operato di alcune ONG come vi abbiamo raccontato qualche tempo fa. Il problema principale della politica migratoria è trovare una linea comune tra Europa e Stati nazionali.

L’Italia, come dice la stessa Meloni, ha bisogno dell’Europa per fronteggiare questo fenomeno. La distorsione mediatica che la politica e i media producono sta proprio nello sbandierare un unico numero e non prenderne in considerazione altri cento. Sono effettivamente più di 90.000 le persone che sono sbarcate in Italia nel 2022, lo sbarco però non comporta l’accoglienza. Infatti, le persone che arrivano nel nostro Paese non ci vogliono rimanere ma puntano spesso al Nord Europa, come dimostrano i dati sulle richieste d’asilo.

LA MIGRAZIONE COME RISORSA

Il governo Meloni si batte tanto per combattere l’immigrazione irregolare ma se vedessimo le cose da un’altra prospettiva?

Sono i Paesi d’accoglienza che fanno le leggi, di conseguenza siamo noi a decidere chi è regolare e chi no. È chiaro che valutare caso per caso sarebbe impossibile per questo col tempo si sono rese necessarie delle sanatorie che hanno regolarizzato molte persone che ormai vivevano e lavoravano regolarmente in Italia.

Le migrazioni dovrebbero essere viste come una risorsa, specialmente in Europa e quindi anche da noi. L’Europa ormai invecchia sempre di più, la forza lavoro scarseggia quindi si potrebbero coniugare i bisogni di diversi Paesi e sfruttare le opportunità che questa situazione ci mette davanti.

Chiediamoci anche il perché i migranti non siano interessati a restare in Italia. Anche il tema dell’accoglienza è complesso e delicato ma non va ignorato, spostando il focus mediatico esclusivamente sugli arrivi. Servono delle politiche d’integrazione serie e ben definite anziché negare gli sbarchi di persone disperate.

Alessandra Cau

One response

  1. Migrazione come risorsa, accoglienza, integrazione, ecc…., concetti che richiamano una politica di diversa natura, struttura, credo. Considerato che, la maggior parte di essi, ambiscono altre mete, potremmo almeno diventare una terra di approdo. Argomenti per altre forme di governo, dove la disperazione può essere convertita in speranza.

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