Le radici del Presepe Napoletano affondano profondamente nel patrimonio culturale e mistico della Campania, intrecciando leggende, miti e credenze popolari che da secoli accompagnano il Natale napoletano. Questa antica rappresentazione simbolica non è solo un elemento decorativo, ma un vero e proprio specchio della tradizione locale, tramandato di generazione in generazione. L’immortale battuta “Te piace ‘o presepio?” del personaggio Lucariello nella celebre commedia Natale in casa Cupiello di Eduardo De Filippo rappresenta alla perfezione l’essenza di questa tradizione: un presepe fatto a mano, carico di significati e storie.
San Gregorio Armeno: il Cuore del Presepe
San Gregorio Armeno, conosciuta come la “via del presepe”, è il centro pulsante di questa tradizione. Già dal IV secolo a.C., questa strada ospitava artigiani della terracotta che modellavano statuine votive per il culto di Demetra, dea della fertilità. Oggi, questa lunga tradizione artigianale si riflette nelle figure dei pastori, simboli dell’anima popolare napoletana e della spiritualità natalizia. Ogni statuetta racconta una storia, ogni dettaglio porta con sé un significato profondo.
Le Origini del Presepe Napoletano
Il primo presepe napoletano documentato risale al 1478, realizzato dai fratelli Alemanno per la Chiesa di San Giovanni a Carbonara. Quest’opera, conservata nel Museo di San Martino, testimonia l’evoluzione di questa tradizione artistica che unisce elementi classici e popolari. La parola presepe deriva dal latino “praesepium”, che significa mangiatoia, un riferimento alla semplicità del luogo della nascita di Gesù.
Mito, Simbolo e Tradizione
Il presepe napoletano si presta a molteplici letture:
Mito: le sue radici affondano in rituali e credenze arcaiche.
Simbolo: ogni elemento rappresenta valori profondi e universali.
Tradizione: riflette le leggende e la cultura della Campania, portando con sé un forte legame con il Natale.
Questo racconto popolare, arricchito nel tempo, è diventato un patrimonio culturale unico che fonde sacro e profano, passato e presente, religione e folklore.
Elementi Fondamentali del Presepe
Il presepe non è solo una scenografia, ma un insieme complesso e simbolico. Ogni elemento ha un significato:
Lo scoglio: la base della rappresentazione, simbolo del cammino spirituale dell’uomo.
Il cielo stellato: rappresenta il mistero della Natività e la luce che guida verso la salvezza.
Benino: il pastore dormiente, emblema dell’umanità inconsapevole, che per alcuni richiama l’immagine di Cristo bambino.
Il forno e il mulino: simboli della vita quotidiana e del tempo, ma anche della morte e resurrezione.
L’osteria: un luogo di contrasto tra la materialità e la spiritualità.
Il fiume e il ponte: evocano la vita, il cammino e il passaggio tra il terreno e il divino.
La grotta: il cuore del presepe, rappresenta il confine tra tenebre e luce, tra morte e rinascita.
Un Patrimonio di Inestimabile Valore
Napoli è il presepe, e il presepe è Napoli: un microcosmo che racchiude la bellezza e la complessità di questa città. Non si tratta solo di arte, ma di un racconto vivo che attraversa discipline come teatro, musica, letteratura e sociologia. Maestri presepiali come Giuseppe Sanmartino hanno trasformato questa tradizione in una forma d’arte raffinata, capace di stupire e affascinare viaggiatori di tutto il mondo.
Un Messaggio di Unione Universale
Il Presepe Napoletano non è solo una celebrazione religiosa, ma un linguaggio universale che unisce culture e popoli. È un viaggio simbolico tra passato e presente, un ponte tra mito e fede, un racconto senza tempo che continua a emozionare e a stupire. In questo presepe vive la magia del Natale, la bellezza di Napoli e l’eredità di una tradizione che non conosce confini.
Loredana Zampano
No responses yet