Immaginiamo che ci sia una terra circondata da coste cristalline e foreste rigogliose, immersa nel blu di cielo e mare, ricca di borghi pittoreschi, dimora di abitanti radicati nelle tradizioni. Immaginiamo che tra le molteplici spiagge celestiali di questa terra, ve ne sia una in particolare e che quest’angolo di blu sia stato il cardine del turismo, il luogo più proficuo per questa terra celestiale. Immaginiamo -spiacevolmente- che negli anni il flusso di visite sia stato influenzato negativamente da diversi fattori e che questa stessa zona sia stata dispensata dalla mondanità, divenendo il rifugio di attempati vogliosi di scampare dalla vita frenetica e rumorosa della città. Il ricordo delle vivacissime serate trascorse in quest’angolo di mare si fa sempre più lontano; a testimoniare il brio che lo animava non restano che delle memorie offuscate e l’amara consapevolezza di non potere più popolare di entusiasmo le sue mura. Soltanto delle iniziative coinvolgenti potrebbero rompere il ciclo di monotonia e rassegnazione. Ed è proprio la timida iniziativa di alcuni giovani volenterosi a smuovere una piccola speranza. Poi quell’iniziativa diventa una realtà solida: la paura di fallire esiste, non lo si nega, ma diventa evanescente quando tutto inizia a prendere forma. Le prime feste un po’ arrangiate, poi sempre più gente, la motivazione aumenta e la soddisfazione accompagna. I primi risultati, centinaia di ragazzi da tutti i territori limitrofi accorrono a queste feste sino a quando non diventa un rito: prima una volta a settimana, in seguito gli appuntamenti diventano due. Finalmente sembra che una località marittima in ascesa stia avendo la sua rivincita. Cinque anni, cinque estati trascorse in armonia, costruite dalla voglia di cittadini mossi a far crescere il proprio paese, di giovani bramosi di divertimento. All’improvviso però un fulmine a ciel sereno. L’immediata cessazione di eventi, senza se né ma. Nessuna melodia, dov’è finita la folla che danza sinuosa? 

Sembra assurdo, vero? Eppure questa volta l’immaginazione è beffarda, vana, fasulla. È lo specchio di una tristissima realtà. 

Il 20 agosto 2024 è arrivata l’ordinanza sindacale n.33 che impone l’immediata cessazione di tutti gli eventi ( i famosissimi sunset) della domenica e del giovedì svolti nel lido balneare di San Menaio “ECO DEL MARE”. Il comando dei Carabinieri fa appello ad una legge (sebbene questa sia a libera interpretazione) dopo i 3 verbali emessi precedentemente dall’ente stesso. Il motivo è chiaro: consolle e DJ set la cui musica è udibile dalla strada pubblica, centinata di partecipanti soggetti attivi del ballo hanno resto l’evento uno spettacolo di intrattenimento. Assurdo? Non ancora sufficientemente. Non sono stati sufficienti l’accortezza massima e le misure precauzionali adottate dagli organizzatori e da chi di dovere. Non è stata sufficiente -per il Comando dei Carabinieri- la sicurezza garantita dal servizio sanitario attivo e dall’agenzia di sicurezza (assunte a spese del lido stessoNon è stato sufficiente ideare un format in una fascia oraria che non vincolasse persona alcuna ( ricordiamo che gli eventi si sono sempre svolti dalle 17 alle 21 della sera, mai oltre). La premura e l’attenzione hanno sempre prospettato un ambiente assolutamente sano, svincolato da qualsiasi pericolo! 

 A risentirne però non sono solo i giovani. Lo sconforto non coglie solo gli universitari che dopo un anno trascorso lontano da casa aspettano l’accoglienza calorosa del Vibes, non coglie solo chi abita i vicoli di Vico dormienti d’inverno, non coglie chi non attende le calde domeniche per godere della compagnia giocosa dei coetanei, non sono solo le famiglie che alla vista di un sano divertimento sperano in un sanissimo svago per i proprio figli. Lo sconforto coglie anche chi, voglioso di vedere il proprio paese crescere, ancora una volta, subisce la delusione di vedere un’occasione sottratta allo sviluppo del proprio luogo natio.  

È deplorevole pensare che la zona nord della Puglia sia accantonata, come un arto leso di una regione che sfavilla ed è rinomata per il turismo soprattutto giovanile. Non è triste che il territorio garganico sia considerato come marginale rispetto a quello salentino? Non è triste che nemmeno il potenziale che abbiamo basti a spogliarci della modernissima fama, quella del diamante grezzo,che ci è stata incollata ? Quanto sarebbe importante invece permetterci di essere in ascesa finalmente, senza più discendere in una desolante residenza estiva per pensionati? 

Occorre riflettere, per incrementare sempre di più un ambiente non solo sano, ma anche proficuo per chi, nel fiore della giovinezza e non, ha voglia di contribuire alla costituzione di un’atmosfera pronta ad accogliere l’innovazione e le esigenze di chiunque, senza boicottare però attrattive volte al futuro. 

Che tutti gli animi siano mitigati, nell’attesa di un raduno.

Speriamo di tornare a vibrare tutti insieme, alla splendida vista di un tramonto rossastro accompagnati dalla dolce melodia delle risate. 

Cristina Mongelluzzi

Tags:

Comments are closed