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A chi è consigliato

Le parole stampate su questo libro ti entreranno nell’anima, probabilmente te la lacereranno pure, entrerai negli occhi di donne che hanno vissuto realtà che esseri umani non meritano di conoscere.
La forza di queste parole sta nella loro trasparenza: oltre i nostri confini, delle donne, ragazze, bambine e talvolta neonate (che hanno superato a malapena il sesto mese di vita) sono trascinate in vortici di violenza senza fine.
Lo stupro è l’arma usata maggiormente in guerra per incutere timore, affermare il proprio potere e segnare la propria autorità.
Il viaggio che farai con Christina Lamb ti porterà in Grecia, Iraq, Nigeria, Bangladesh, Ruanda, Bosnia, Argentina, Siria e Repubblica del Congo.
Girerai il mondo intero, conoscerai culture, cucine, tradizioni e luci differenti, ma gli occhi delle donne che ti troverai davanti saranno sempre gli stessi.
Forse ti sentirai un po’ come me, ti sentirai irresponsabile per non aver conosciuto queste storie prima, ti sentirai fortunata per vivere in un luogo sicuro, una casa calda ed un letto sempre profumato.

Il libro

Se potessi esprimere un desiderio vorrei che questo libro fosse letto dal maggior numero di uomini e donne.

Il secondo desiderio che esprimerei, sarebbe quello di rendere lucida la mente di questi assassini, di corpi e di anime.
Prenderai coscienza di ciò che devono superare bambine di neppure dieci anni che passano nelle mani di più uomini, vendute come oggetti, da uomo a uomo per manciate di soldi.

La loro commercializzazione talvolta si conclude quando la loro anima le abbandona dal corpo, quando affrontati stupri che dilaniano la carne, non rimane neppure un briciolo di spirito.

Aspettano la morte, talvolta. Altre volte devono andare oltre il dolore per crescere le loro creature, molte volte nate a seguito di stupri.

In Grecia, sull’isola di Leto, giovani donne yazide vengono bruciate vive dentro alle gabbie perché vergini, mentre i loro assassini le guardano, poco distanti dalle fiamme, deridendole con il loro smartphone in mano, pronti a riprendere la scena, fermata solo nel momento in cui le urla cessano.

Gli occhi neri di Turko ti racconteranno quel che le è accaduto in Iraq, nelle terre in mano all’ISIS. Lei è stata merce di scambio nei mercati delle schiave. La giustizia non risponde alla legge dell’umanità nei territori dove la shari’a detta legge (regole fondamentali dell’ISIS).

Secondo le loro norme è diritto dell’uomo acquistare una donna e violentarla. L’unica colpa di queste anime è essere nate in famiglia yazide. Fu infatti raccontato ai fedeli dell’ISIS che l’Angelo Pavone, simbolo sacro dei yazidi, era una figura satanica indicata nel Corano, è bastato poco ad etichettarli come adoratori del diavolo.
Tra una pagina e l’altra troverai descritta qualsiasi tipo di tortura, qualsiasi genere di emancipazione, di urlo all’inferiorità per definire il senso di schiavitù che noi occidentali pensiamo possa essere ricollegato a secoli distanti.

L’autrice

Christina impari a conoscerla leggendo.

Ha un passato alle spalle che definisce la sua esperienza. Ha infatti presenziato come coautrice del libro “Io sono Malala“.

Ma in realtà la carriera da reporter nasce quasi per caso. Non è mai stata affine a vicende militari, a quel che succedeva sui fronti di guerra. Lei ha sempre mostrato un certo interesse a stare dietro le quinte dei conflitti. Perchè in un territorio segnato da una guerra, essa non è combattuta solamente dagli uomini, imparerai lungo le pagine del libro che pure le donne affrontano guerre ed i loro corpi sono i campi di azione.

Cosa ti lascia questo libro

Sarai provato durante la lettura di queste righe.

Probabilmente ti emozionerai, piangerai e penserai tanto.

Ti chiederai perché le vittime subiscono il trattamento del carnefice.

Ti chiederai perché quando lo Stato si impegna nel reinserimento nella società delle donne protagoniste, nulla cambi. Non si può imporre ad un popolo a condurre diversamente la loro vita, chiedendo modifiche drastiche alla loro morale. L’unica alternativa alla quale bisogna ambire è educare le nuove generazioni alla parità dei sessi ed al rispetto degli stessi.

Elena Zullo

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