Tratta dall’omonimo romanzo di Stefania Auci (best seller anno 2019), I Leoni di Sicilia è una delle serie targata Disney+ che in questo 2023 ha fatto più parlare di sé.
Ma ripercorriamo insieme la trama…
I Florio: dal nulla all’impero
La serie inizia nel 1830 quando il ricco borghese Vincenzo Florio (Michele Riodino) rifiuta un prestito ad un barone ormai sull’astrico, alludendo ad un episodio umiliante del passato.
Ed eccoci catapultati nella Bagnara Calabra del 1802, quando l’epopea della famiglia ha inizio.
Facciamo così conoscenza dei due capostipiti, Paolo Florio (Vinicio Marchioni) e il fratello Ignazio (Paolo Briguglia), mentre decidono di tentar fortuna approdando in una città che ancora non sa quanti benefici trarrà da questi calabresi emigrati: Palermo.
E da qui tutta la storia ha inizio, storia che ci porterà a conoscere i membri di più generazioni…
Rimandi non troppo celati a “Il Gattopardo” di Visconti
“Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi” affermava il principe di Salina nel romanzo Il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa, pubblicato nel lontano 1958, descrivendo così la mentalità dei tanti nobili siciliani che, vittime – a loro dire – di eventi più grandi di loro, consegnavano la loro terra ad altre mani, magari più rozze ma con più voglia di lavorare, senza batter ciglio.
Ed ecco che sessant’anni dopo arriva la risposta della classe tanto odiata anche nell’omonimo film di Visconti: i borghesi, che a differenza degli aristocratici, forse anche perché gelosi dei loro tanti benefici, come lascia intendere anche la serie, tanto avevano creduto nel progresso.
Lo spirito di questi borghesi è meravigliosamente rappresentato da i Florio, che con le loro idee rivoluzionarie e i loro colpi di genio, riescono a far vivere alla capitale siciliana un secolo di puro splendore.
Ambientazioni e fotografia da dieci con lode
Ma non sono solo le tematiche trattate che ci rimandano al capolavoro con protagonisti Alain Delon, Claudia Cardinale e Burt Lancaster.
Anche la fotografia e le ambientazioni sfarzosissime e ricercate, rimandano al grande kolossal, copiandone non solo la magnificenza, ma anche l’opulenza.
Un cast stellare
E se nei panni del protagonista, il già nominato Don Vincenzo Florio, troviamo un superlativo Michele Riodino, alle prese con il dialetto siciliano, degna di plauso è anche l’interpretazione dell’attrice sicula Miriam Leone, perfetta nel ruolo di donna innamorata, che però non rinuncia a lottare per i valori nella quale crede.
L’unica nota stonata
Tirando le somme, vi chiederete se la serie a noi è piaciuta: la nostra risposta è assolutamente si!
Ne abbiamo amato non solo i luoghi mostrati tra Palermo, Marsala e l’isola di Favignana, ma anche la volontà del regista di semplificare la trama e di addolcire alcuni tratti spigolosi di certi personaggi (un chiaro esempio lo troviamo in Donna Giuseppina, la madre del protagonista) per non appesantire troppo la narrazione, che risulta così scorrevole ed armoniosa.
L’unica nota stonata, ci duole dirlo però, è la scelta di alcune musiche, che avevano sicuramente l’intento di rendere la narrazione più “moderna” e che però a parer nostro stonano troppo con la trama…
Ed ora non ci resta che aspettare una seconda serie, che visto il successo che sta riscuotendo la prima, siamo sicuri non tarderà ad arrivare.
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