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Siamo stati al concerto-reunion del trio Fabi Silvestri Gazzè al Circo Massimo a dieci anni da Il Padrone della Festa e raccontiamo la nostra indimenticabile esperienza.

Il 6 Luglio 2024, a 10 anni da “Il padrone della festa” Fabi, Silvestri e Gazzè tornano al Circo Massimo con un concerto-reunion e ci ho messo del tempo per fare ordine e analizzare con calma le tante cose successe.

Ai tempi dell’uscita de Il Padrone della Festa ero troppo giovane per viaggiare e assistere ad una delle date del tour e allo stesso tempo non avevo colto (per inesperienza) la grandezza e la cura in tutto ciò che era stato il progetto Fabi Silvestri Gazzè.

Esattamente un mese fa io e altre 50.000 persone abbiamo avuto la fortuna di assistere ad uno spettacolo probabilmente irripetibile, non solo per l’unicità stessa dell’evento, ma per aver trovato, nel caso ce ne fosse bisogno, delle piacevoli conferme.

Appena arrivati, in un Circo Massimo stracolmo, tuttavia senza alcun disordine, il concerto viene aperto da alcuni artisti emergenti tra i quali Daniela Pes, che già avevo segnalato positivamente in un articolo meno recente. Il palco si presenta sobrio, con la scenografia che consiste in un grande albero che riprende la copertina dell’album. Il concerto inizia alle 21:00 esatte e mi piace pensare che non sia un caso, ma semplicemente professionalità.

Un video, a tratti divertente, a tratti commovente, racconta l’origine del disco e introduce l’arrivo dei musicisti sul palco.
Com’era stato dieci anni fa, il trio canta le canzoni del disco alternandole con i più grandi successi personali. La musica fa da “padrona della Festa” in ogni ambito, dai testi più cinici di Gazzè, a quelli più impegnati di Silvestri fino alle immagini struggenti di Fabi.

Uniti ai tre protagonisti altri sei musicisti di livello assoluto e in generale una cura del suono degnamente proporzionata all’esperienza ormai trentennale dei singoli.
A turno, com’è normale che sia, ogni membro della band trova un attimo di riposo e ci si aspetta che anche i cantautori romani facciano lo stesso, invece arrivano a totalizzare circa tre ore di spettacolo ininterrotto, un flusso continuo di canzoni , talvolta al completo, talvolta in trio, in un’altalena di emozioni contrastanti. In particolare, circa a metà concerto, Fabi canta Facciamo Finta, canzone dedicata al ricordo della figlia e tira 50.000 pugni, uno per ogni spettatore.
Gli applausi sembra non vogliano finire, Fabi non smette di piangere. Forse porto a casa soprattutto questi momenti, sono fatto così.
Nel mezzo anche alcuni ospiti, tra i quali Greta Zuccoli, Rancore e i videomessaggi di Paola Cortellesi e Lillo.

Rivedo le immagini e i video di un mese fa e sento di aver fatto parte di qualcosa di immenso e allo stesso tempo incredibilmente sobrio,a ahimè malinconico a tratti, ma che porterò con me per sempre come modello e ispirazione.

Antonio Montecalvo

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