Egitto: una necropoli a sud del Cairo, nei pressi di Filadelfia svela un tesoro ricercatissimo: due frammenti del memore tragediografo Euripide.
Degli scavi effettuati nel 2022, sotto la supervisione di un team proveniente dall’Università del Colorado, grazie a scavi autorizzati dal governo egiziano effettuano la scoperta migliore dell’ultimo secolo in ambito letterario.
L’archeologo incaricato di effettuare gli scavi, perlustra la necropoli di Filadelfia: due tombe risalenti al III sec. a.C. ; la prima custodisce i resti di una donna sulla quarantina, la seconda invece quelli di un bambino. All’ interno di quest’ultima però si trova un papiro abbastanza grande: è scritto in greco antico. L’archeologo Basem Gehad non perde tempo e invia delle foto del manoscritto ad una ricercatrice di letteratura greca dell’Università del Colorado. Le analisi sono meticolose, i risultati pazzeschi: non sembra esserci alcun altro testo greco già analizzato corrispondente ai 100 versi ritrovati. Agli studiosi sembra essere un’ottima scoperta, i frammenti sembrano appartenere a due tragedie andate perdute: Poliido e l’Ino, entrambe di Euripide, il più celebre tragediografo greco, le cui opere a noi pervenute sono solo 17 su 90. Ad interpretare i versi ha contribuito anche un professore della Scuola Normale di Pisa, Luigi Battezzato, noto grecista italiano.
La prima tragedia narra di uno scontro tra Poliido -indovino- e Minosse, re di Creta. Il sovrano, straziato dal dolore per il lutto del figlioletto annegato in una vasca di miele, costringe il saggio indovino a resuscitare il bambino defunto. L’agone verbale tra i due contiene la raffinatezza e lo stile introspettivo tipico dell’autore di Salamina. Il finale è presumibilmente a lieto fine, fatto alquanto insolito per la tragedia, fatta eccezione per l’Alcesti ( pure di Euripide), il che farebbe pensare ad un dramma satiresco.
Il secondo ritrovamento invece riporta uno spezzone della storia di Ino, matrigna spinta dalla perfidia ad assassinare il figliastro, futuro erede della Tessaglia.
I frammenti sono di un’altissima qualità, tanto da portarci a catalogare questa scoperta come la migliore dell’ultimo secolo. I motivi per cui il papiro si trovasse all’interno della tomba non sono molto chiari: probabilmente avevamo uno scopo commemorativo- riflessivo, una sorta di epitaffio voluto da parte di una famiglia per il dolore di star seppellendo il loro bambino. ( ipotesi plausibile visto il contenuto dei versi della prima tragedia).
Cristina Mongelluzzi
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