“Non chiamateci attivisti, noi siamo ‘cittadini preoccupati’. Questa è l’ultima ora del vecchio mondo, quella più buia.“
Arte sotto attacco: manifestazioni non violente o vandalismo culturale?
Innanzitutto, facciamo chiarezza: chi sono gli eco vandali e a cosa, esattamente, mirano?
In un contesto di crescente allarme per il cambiamento climatico, alcuni cittadini hanno abbracciato la disobbedienza civile per far emergere la crisi ecoclimatica.
Nomi illustri come Sandro Botticelli e Claude Monet sono entrati a far parte della lista delle “vittime” delle ecoproteste. Opere d’arte sono state oggetto di attacchi simbolici, ma gli attivisti sostengono che l’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica sulla minaccia del riscaldamento globale.
Tuttavia, il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha condannato gli attacchi definendoli “ignobili“, sottolineando la necessità di difendere il patrimonio culturale e proteggerlo dagli impatti del cambiamento climatico.
La risposta del governo comunque non si è fatta attendere. La proposta del disegno di legge, di cui già avevamo parlato, è culminato nell’approvazione del ddl eco-vandali.
DDL Eco-vandali: una risposta repressiva
La Camera ha così approvato il “ddl eco-vandali”, trasformandolo in legge con 138 sì, 92 no e 10 astenuti.
Questo disegno di legge introduce sanzioni più severe per chi danneggia beni culturali e paesaggistici, cercando di frenare le azioni dimostrative organizzate da associazioni ambientaliste come Ultima Generazione e Extinction Rebellion. Le sanzioni amministrative, con ammende da 20mila a 60mila euro, rappresentano un tentativo di arginare le proteste e preservare il patrimonio artistico italiano.
Nonostante le critiche e le preoccupazioni sollevate da oltre 100 avvocati, il governo sostiene che il ddl sia necessario per preservare il patrimonio culturale e paesaggistico del paese.
Le sanzioni più salate, decuplicando le cifre minime e quadruplicando quelle massime, mirano a scoraggiare futuri attacchi. Il prefetto è l’autorità designata per l’applicazione delle sanzioni, mentre i proventi delle multe vanno allo Stato per il ripristino dei beni danneggiati.
Ministro Sangiuliano soddisfatto, ma c’è qualcosa che non va…
Il Ministro Sangiuliano si è detto molto gioioso e soddisfatto per il raggiungimento di tale obiettivo: “Oggi è una bella giornata per la cultura italiana e, in particolare, per il patrimonio artistico e architettonico della Nazione. Con l’approvazione definitiva a Montecitorio diventa legge il ‘disegno di legge eco-vandali’, da me fortemente voluto, che stabilisce un principio cardine: d’ora in poi, chi arrecherà dei danni al patrimonio culturale e paesaggistico sarà costretto a pagare di tasca propria il costo delle spese per il ripristino integrale delle opere.“
C’è però un aspetto che il Ministro sembra trascurare, ovvero che gli effetti degli inquinanti e dei fattori ambientali sono ciò che mettono davvero a rischio i beni di interesse storico-artistico, non le dimostrazioni pacifiche di cittadini.
Proprio a Bologna, mentre veniva approvata la nuova norma, il Tribunale riconosceva l’alto valore morale delle proteste, attenuando le pene per chi aveva bloccato il passante lo scorso novembre.
Questo episodio sottolinea l’importanza di considerare il contesto ambientale complessivo e di cercare un equilibrio tra la tutela del patrimonio e il diritto di manifestare contro la crisi climatica.
La politica ambientale dovrebbe perciò cercare soluzioni che non reprimano la voce dei cittadini preoccupati, ma piuttosto che coinvolgano in un dialogo costruttivo per affrontare la sfida del nostro tempo.
Carmela Fusco
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