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La Corte Suprema di Cassazione si è espressa venerdì 24 febbraio e ha respinto il ricorso dell’avvocato Flavio Rossi Albertini che aveva richiesto per Alfredo Cospito la revoca del carcere duro.

Scelta che conferma quanto aveva già detto Nordio. Il Ministro della Giustizia si dice soddisfatto del lavoro svolto, dichiarando: “Come più volte illustrato in Parlamento, essa si attiene al procedimento giurisdizionale di competenza esclusiva della Magistratura nella sua piena autonomia e indipendenza.
Una decisione che però non vede d’accordo il legale di Cospito, ritendendola più “politica che giuridica”.

La sentenza ha scatenato nuove proteste che però non spaventano né il Ministro, né il deputato di FdI Andrea Delmastro delle Vedove il quale ha affermato.: “Le intimidazioni e le violenze non piegano lo Stato: Cospito rimane, correttamente, in regime di 41 bis. La Cassazione ha scritto la pagina definitiva”.

E così Cospito è tornato ieri nel carcere di Opera, dopo essere stato per alcuni giorni ricoverato nell’ospedale San Paolo di Milano a causa delle sue condizioni di salute. Secondo fonti del Ministero della Giustizia si assicura comunque la “massima attenzione alle sue condizioni”. I legali però informano di una situazione ancora molto critica. Il terrorista, infatti, – secondo quanto dichiarato – sarebbe da giorni che si sta alimentando solamente con acqua e zucchero. Inoltre, l’avvocato fa presente anche dell’assenza nel 41bis del macchinario che monitora il cuore, che sarebbe invece necessario.

Neppure l’anarchico si dà per vinto però, infatti sollecita insurrezioni. Dopo la sentenza ha appunto annunciato di non voler più prendere gli integratori e di essere convinto che la sua morte è vicina: “Morirò presto. Spero che qualcuno dopo di me continuerà a lottare.”

Piazza Cavour, Roma. 24 febbraio 2023.


E gli anarchici sono pronti a combattere, “attaccare il potere” è la loro minaccia.
Quale sarà il loro obiettivo è difficile scoprirlo, quello che sicuramente vorranno ottenere con le loro azioni sarà di vendicare “la morte di Cospito”. Perché – appunto – secondo molti e come testimoniano gli striscioni presenti in piazza Cavour a Roma “Lo Stato tortura” “Il carcere uccide”. E il commento dell’avvocato Caterina Calia del pool difensivo riguardo la sentenza della Cassazione è il medesimo: “E’ una condanna a morte”.
Ma la responsabilità di qualsiasi ipotetica azione terroristica futura sarebbe, secondo quanto affermano gli anarchici, da imputare solo e esclusivamente allo Stato e alla sentenza: “Assassini, sarete responsabili di tutto quello che succederà“.

Sono minacce che – sebbene il deputato di FdI possa ritenere “inutili” in quanto non influenti su una decisione già presa e che, come sopra riportato, costituisce una pagina definitiva – non vengono sottovalutate. Si richiede perciò attenzione massima e vigilanza.

Il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi riferisce infatti che l’attenzione delle forze di polizia e dell’intelligence è già ai massimi livelli e non bisogna fare allarmismo, e che lo Stato non si farà in alcun modo intimidire.

Carmela Fusco

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