Dario Sas: genio ed ironia
“La vita va vissuta, senza trovarci un senso”
Con una certa lucidità, che non nasconde una predilezione molto “da fan”, quando mi venne proposto l’ascolto di alcuni suoi brani ero piuttosto incredulo, non potevo immaginare che quel giorno la mia vita sarebbe cambiata per mano sua, ossia quella di uno dei cantautori che ha molto fatto parlare di sé recentemente: Dario Brunori, in arte Brunori Sas.
Con ben cinque album all’attivo, un EP e una colonna sonora per il film di Gabriele Roberto “E’ Nata Una Star?” il nostro artista, partendo da riferimenti musicali misti e pietre miliari del cinema dal leggero sapore naif, è riuscito a superare ogni volta le barriere della nicchia e a far ridere e sorridere il suo pubblico, dando molto spesso spunti su cui riflettere, celati dietro concetti molto semplici e disarmanti.
Dalla laurea in economia al successo nazionale
Dario nasce a Cosenza, in Calabria e lì trascorre l’infanzia tra Joggi e Guardia Piemontese. Frequenta poi l’Università degli Studi di Siena dove consegue la Laurea in Economia e Commercio. E’ da qui, e dal nome dell’impresa a conduzione familiare, che viene il nome “Brunori S.a.s” (ossia società in accomandita semplice).
Esordisce discograficamente nel 2003 con il collettivo virtuale italo-svizzero Minuta, con cui firma tre brani e, nel 2005, fonda con Matteo Zanobini e Francesca Storai la dream-pop band Blume, con cui pubblica l’album In tedesco vuol dire fiore.
E’ al 2009 che risale l’esordio da cantautore con l’album Vol.1, lavoro in cui figurano, tra i brani, due suoi grandi successi: Come Stai e Guardia ’82: il disco si aggiudica il Premio Ciampi come miglior lavoro esordiente dell’anno.
E’ tuttavia nel 2017, dopo la pubblicazione di Vol.2 – Poveri Cristi e Vol.3 – Il Cammino di Santiago In Taxi, una colonna sonora e un tour teatrale, che Brunori trova una nuova dimensione: quella “nazionalpopolare”; anticipato dal singolo La verità, il 20 gennaio 2017 esordisce con A Casa Tutto Bene, piazzandosi alla terza posizione nelle vendite FIMI e al primo posto sulle piattaforme digitali. La stessa FIMI lo certificherà disco d’oro.
Il nostro fa ben più di questo: il 6 aprile 2018, infatti, va in onda in seconda serata su Rai 3 la prima puntata di Brunori Sa, programma da lui condotto, che attraverso il racconto in cinque episodi sui desideri, sulle paure e delle apparenti contraddizioni, racconta la generazione dei quarantenni a cui appartiene. Cinque i temi esistenziali: la salute, la casa, il lavoro, le relazioni e Dio.
Risale, infine, al 10 gennaio 2020, il suo quinto disco: Cip! , anche questo certificato disco d’oro dalla FIMI, anticipato, come consueto, da un singolo, Al Di Là Dell’Amore.
Brunori al di là del successo…
“Brunori non punta mai il dito contro i difetti degli altri, ma osserva in sé il rischio dell’indifferenza, della superficialità, della possessività o della disperazione. In una dialettica tra dentro e fuori, narra istantanee della sua vita vissuta, così come esce dalla rassicurante dimensione privata e casalinga per osservare la società.”
(Ambrosia Imbornone, Brunori Sas: la vita pensata e la vita vissuta)
Per quanto riguarda noi nati nel ’95, l’esperienza con questo cantautore dal baffo anni ’70, con la battuta sempre pronta e con una visione molto fantozziana della vita si dipana nel tempo, cogliendoci in un caldo agosto sotto all’ombrellone (quale luogo migliore, insomma), freschi di maturità e scandendo diverse fasi delle nostre vite universitarie, dai primi esami a suon di Pornoromanzo e Mambo Reazionario, agli ultimi step con i predicozzi de La Verità e del Costume da Torero.
Il primo impatto che io, personalmente, ebbi con questo signore calabrese fu l’impressione che, tra ironie e sorrisi, stesse in qualche modo parlando tanto al singolo individuo quanto ad una collettività; ed è così che, tra estati che anno dopo anno cambiano la fisionomia dei posti in cui di solito si va al mare e poveri Cristi a cui manca una casa, una donna o un cane si crea un legame indissolubile, tipo uno specchio, in cui si affrontano il vero io e ciò che spesso si cerca di far apparire, in cui basta anche solo “una stupida canzone” per guardarsi dentro, del resto “il senso profondo di tutte le cose lo puoi ritrovare solo guardandoti in fondo” . E questo è stata per me, una cura, perché, soprattutto nel caso degli ultimi due album, mi sono state sbattute in faccia verità che non riuscivo a tirar fuori.
Per approfondimenti: http://www.arcanaedizioni.com/prodotto/ambrosia-j-s-imbornone-brunori-sas-la-vita-pensata-la-vita-vissuta/
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