Il live streaming in Cina è diventato un vero e proprio business. Si tratta di un fenomeno presente già da diverso tempo nel Paese ma che durante il 2020, complice la pandemia, si è intensificato notevolmente.
Il funzionamento ricorda le televendite degli anni ‘90. Si tratta di live nelle quali i KOL (Key Opinion Leader), da noi meglio conosciuti come influencers, vendono prodotti di ogni genere. Si passa dai cosmetici agli accessori di lusso, dal food&beverage all’abbigliamento. Ciò che ha determinato il successo di queste live streaming è la capacità di unire intrattenimento e relazione diretta con il pubblico. Quest’ultimo può informarsi su un prodotto e decidere di acquistarlo seduta stante approfittando di prezzi vantaggiosi ed offerte esclusive.
Le piattaforme più diffuse per il live commerce in Cina
A lanciare per primo questo fenomeno è stata, nel 2016, la piattaforma Taobao con i primi “Taobao live”. Taobao è il canale più popolare ed ha ampio seguito soprattutto durante il periodo dei saldi. Nel 2019, durante il Singles Day, l’equivalente del nostro Black Friday, sono stati raggiunti incassi da record: ben 20 miliardi di RMB (2 miliardi di euro circa) in 24 ore.
A seguire, nel corso del tempo alcuni social media si sono avvicinati al mondo dell’e-commerce divenendo dei veri e propri social commerce. Tra questi possiamo nominare: WeChat, l’app più diffusa e usata in Cina, che ha lanciato di recente la sua funzione per live streaming; Douyin la versione cinese del nostro Tik Tok; Little Red Book, Xiaohongshu in cinese, che costituisce un mix perfetto tra social media e marketplace.
Perché il live commerce ha avuto così successo in Cina?
I consumatori cinesi trascorrono molto tempo online, di conseguenza fare acquisti in rete è diventato il modo più comodo per fare compere. La presenza dei KOL che presentano il prodotto, forniscono feedback e rispondono alle domande degli spettatori ha creato fiducia e fidelizzazione dei follower. Inoltre, i clienti possono beneficiare di sconti vantaggiosi e lotterie online. Questo aumenta il numero di visualizzazioni e fa crescere l’engagement.
C’è mercato in Occidente?
Sebbene in Asia questo nuovo sistema di vendite abbia riscosso ampio successo, non si può affermare lo stesso per l’Europa e gli Stati Uniti. Era opinione condivisa l’idea che nel breve termine il live commerce sarebbe spopolato in Occidente, visto anche il successo di canali tv come Qvc e Hsn, ma i numeri sono stati deludenti. I primi a fare dietrofront sono stati Facebook e TikTok. Quest’ultimo aveva avviato il “TikTok shop”, messo in pausa dopo vari test fallimentari nel Regno Unito.
Il vero problema è che in Occidente il live commerce è concepito più come strumento di marketing e molti rivenditori non hanno a disposizione le tecnologie necessarie per supportare una vendita live streaming di successo.
Arianna Remoli
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