Illustrazione realizzata da Ilaria Longobardi, in arte @dallamiap.arte su IG
È stata effettuata la prima terapia genica per distrofie retiniche ereditarie, presso l’Azienda ospedaliera dell’Ateneo Vanvitelli di Napoli. È il primo luogo in Italia ad applicare questa terapia che affronta una malattia rara, di origine genetica, che comporta una degenerazione dei fotorecettori della retina con conseguente riduzione della capacità visiva.
Come funziona la terapia genica?
La terapia genica ha l’obiettivo di trattare una patologia mirando direttamente alla sue basi genetiche, fornendo all’organismo una copia corretta del gene difettoso o altro gene che possa compensarne il malfunzionamento nelle cellule colpite dalla malattia.
Sono circa quindici anni che la Vanvitelli testa tale trattamento: nel 2006, infatti, si assiste ad una sperimentazione di fase I con la collaborazione della Fondazione Telethon e il Children Hospital di Philadelphia.
A beneficiare della cura sono stati dieci bambini, provenienti da tante altre regioni, che progressivamente hanno potuto recuperare la vista.
Nel 2019 erano stati trattati i primi due bambini che, a distanza di due anni, confermano un’assoluta stabilità di risultati con allargamento del campo visivo da vicino, da lontano e in condizione di scarsa luminosità.
I dieci pazienti adesso possono scrivere, leggere e muoversi in autonomia, così come affermato dalla Dott.ssa Francesca Simonelli, professoressa ordinaria di Oftalmologia e direttrice della Clinica Oculistica dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli.
Tale successo in campo medico rende così Napoli un punto di riferimento nazionale per il trattamento di queste patologie, classificando la nostra Oculistica tra i primi centri in Europa per il trattamento in età pediatrica.
La collaborazione avvenuta tra pubblico e privato ha garantito inoltre l’accesso alle terapie anche a famiglie che non avevano possibilità di cura. Una speranza reale sia ai pazienti che ai loro cari, non più costretti a recarsi in Francia o in Germania. Conclude Simonelli: “in una patologia degenerativa, la via del trattamento precoce è quella vincente”.
Chiara Vitone
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