Con il successo de “La stranezza” Salvo Ficarra e Valentino Picone insieme a Toni Servillo raccontano la voce della Sicilia attraverso l’allegria della risata
Un’improvviso successo al botteghino, incassi da 1.106.300 euro, il miglior esordio italiano dell’anno e tre protagonisti che non sembrano avere nulla a che fare tra di loro: questa la sintesi del nuovo capolavoro dei due comici siciliani.
Ma qual è il vero successo dietro “La Stranezza” ?
La trama è molto lineare: Pirandello – in piena crisi letteraria ed emotiva – parte per la sua Sicilia, dopo anni di assenza in occasione degli 80 anni dello scrittore Giovanni Verga.
Ed è qui che apprende della dipartita della sua amata balia, evento che stravolgerà la sua vita da quel momento in poi.
Seguendo le esequie della donna l’autore conosce Sebastiano ed Onofrio, i becchini del paese. I due di giorno si occupano di assicurare ai defunti una degna sepoltura e la sera si dilettano con il teatro, dirigendo una discutibile compagnia amatoriale composta da vari compaesani di discutibile talento.
Ma è proprio osservando la loro semplicità e il loro buon umore che in Pirandello scatta nuovamente quel “qual cosa” che risveglierà la sua vena artistica.
Ed è grazie a questa sua semplicità che il regista Roberto Andò, siciliano d’origine, riesce a catturare il suo pubblico, facendogli comprendere il vero valore che riesce a muovere realmente l’intero mondo: l’ispirazione.
Proprio la privazione d’ispirazione non consente al grande autore siciliano di trovare la chiave risolutiva di un suo lavoro, Sei personaggi in cerca d’autore.
Chiave che però riesce magicamente a ritrovare grazie a loro, Onofrio e Sebastiano, i due “tabutari”, ma non per questo meno privi di quella stessa passione che è il motore dell’ispirazione stessa.
Spicca sullo schermo il ritmo, l’inventiva della trama ( ovviamente frutto della fantasia del regista! ), ma soprattutto questa inaspettata ma magica alchimia tra il duo Ficarra-Picone e Servillo ( il Pirandello cinematografico n.d.r ), che rende un magnifico omaggio allo scrittore che fu Premio Nobel.
Dramma e commedia, realtà e finzione, tutto si fonde magnificamente in questo “film di teatro che racconta anche il pubblico”, come lo ha definito lo stesso regista. L’euforia dei paesani travolge Pirandello liberandolo dal suo stato di blocco emotivo, rappresentare un po’ l’anima della sua Sicilia stessa.
E noi ora non possiamo che chiederci cosa ne avrebbe pensato il grande scrittore se avesse potuto assistere ad una visione del film, anche se siam certi in cuor nostro che lo avrebbe segretamente adorato!
Federica Leonardi
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