Lo stato insulare di Tuvalu rischia di scomparire entro il 2100, a causa dell’innalzamento del livello dei mari: l’arcipelago potrebbe diventare la prima nazione digitale al mondo
L’arcipelago delle Tuvalu, che significa “gruppo di otto”, un tempo Isole Ellice, è una manciata di isole e atolli situati nel Pacifico, tra l’Australia e le Hawaii. Una distesa di colori che variano dal verde intenso al turchese, dove si incontrano barriera Corallina e isolotti che sembrano dal cielo coriandoli.
Insomma un vero paradiso ma purtroppo dai decenni contati.
Sapete che Tuvalu è il quarto Stato più piccolo al mondo, dopo Città del Vaticano, il Principato di Monaco e Nauru?
Parallelamente è anche la seconda nazione meno popolata, poiché l’erosione del suo territorio e i cambiamenti climatici hanno costretto molti autoctoni a diventare “migranti ambientali”. Infatti è già pronto un piano di evacuazione che prevede il trasferimento degli abitanti in Nuova Zelanda e nelle isole vicine, secondo accordi presi con i rispettivi governi.
Non si vedranno più immagini felici come questa.
Le Tuvalu infatti rischiano seriamente di scomparire a causa dell’innalzamento del livello del mare e potrebbero essere sommerse dall’oceano nell’arco di 50-100 anni.
Per tentare di strappare la terra al mare, il governo ha adottato il principio dello sviluppo sostenibile e di recente ha richiesto un trattato di non proliferazione dei combustibili fossili, o meglio un accordo per bandire lo sfruttamento e l’estrazione di gas, carbone e petrolio a livello globale.
Lo scorso anno il ministro degli esteri Kofe ha lanciato un appello durante la Cop26 videoregistrando il suo discorso con le gambe immerse nel mare fino alle ginocchia, per denunciare i rischi legati al cambiamento climatico nell’arcipelago e sottolineare i danni subiti dal territorio del suo Paese a causa dell’innalzamento del livello del mare.
Per questo Kofe ha fatto sapere recentemente che l’arcipelago potrebbe diventare la prima nazione digitale al mondo.
Un messaggio molto forte. L’idea è quella di lanciare un ennesimo allarme sulla situazione del Paese. Il metaverso potrebbe rappresentare una soluzione pratica per continuare a far funzionare Tuvalu come Stato.
Ma che cos’è e cosa significa Metaverso?
“Metaverse” è un termine coniato da Neal Stephenson nel libro appartenente alla cultura cyberpunk “Snow Crash” (1992), descritto dall’autore come una sorta di realtà virtuale condivisa tramite internet, dove si è rappresentati in tre dimensioni attraverso il proprio avatar. In questo modo è possibile per chiunque accedere a luoghi esclusivi e in questo caso specifico riuscire a “sopravvivere”.
Metaverso è il futuro di Internet, un insieme di spazi virtuali, un passo avanti rispetto alla realtà virtuale, un processo intrapreso nell’ultimo decennio e che affonda le sue origini proprio nel pensiero moderno.
Per le Tuvalu è l’unica alternativa, una terra promessa “virtuale” a cui aggrapparsi per non perdere la propria identità, la propria cultura e lasciare un ricordo di quella parte del globo terrestre quasi “etereo”.
Migrare nel metaverso, aimè, è l’unica alternativa possibile.
Ma possiamo attivarci per preservare altri territori a rischio? Gli anni passano e l’inquinamento della Terra è un problema reale e sempre più allarmante, ma ognuno di noi dovrebbe fare la propria parte, questo è essenziale per arrivare a grandi traguardi. Seguire alcuni piccoli accorgimenti quotidianamente può aiutare. Siamo tanti, e se impariamo a prenderci cura del pianeta che abitiamo, riusciremo a tutelare anche la nostra vita e quella delle prossime generazioni. Difendiamo il nostro futuro!
“Quello che noi facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma se non lo facessimo l’oceano avrebbe una goccia in meno”.
Loredana Zampano
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