L’amore romantico é sempre più sottovalutato e anzi ridimensionato a una lista di accordi. É questa la finalità di “Copaping”, app fondata a Barcellona nel 2021 da David Reyes e rivolta a potenziali genitori e genitori LGBTQ+, che, superando l’amore romantico, vogliono unirsi unicamente dal desiderio di avere un figlio. Ad attirare maggiormente le iscrizioni sono quegli utenti raggiungono i 40 anni e appartengono a una fascia socio-economica alta (Fanpage ndr).
Come funziona l’app? Dopo la registrazione, si esegue un test di compatibilità con il potenziale futuro genitore per stabilire poi un accordo genitoriale in termini di educazione, contributi finanziari e orientamento religioso del futuro figlio (Fanpage ndr).
Il contributo mensile alla piattaforma é di 15 euro, la quale peró non offre tutele per l’accordo di co-genitorialità in quanto non vigono leggi in merito (Fanpagendr). Non conosciamo ancora i limiti dell’app “Copaping” ma sappiamo i danni procurati dalle altre dating app come truffe e adescamenti di false identità, che sono state oggetto di un film-documentario Netflix “Il truffatore di Tinder”.
Quando le app incontrano l’amore
“Copaping” é il risultato della sperimentazione di altre app sempre più presenti nelle nostre relazioni: basti pensare alla dating app più famosa, Tinder, che alle soglie del 2022 ha raggiunto 10 anni. La freccia di Cupido oggi si chiama “match” in cui i profili, selezionati in base alla localizzazione, l’etá e gusti personali, determinano la famosa scintilla che si celava in un timido sguardo. Basta un click ed il gioco é fatto! Tinder in ogni caso costituisce l’esempio più emblematico di quelle che sono state in seguito le piattaforme di dating online come Bumble, Once, Facebook meeting.
Il successo di tali dating app deriva proprio dall’ottimizzazione dei tempi, segno di una società in preda a duri ritmi di lavoro che non concedono tempo libero o momenti di aggregazione condivisi e che collima con le aspirazioni di carriera e con l’orologio biologico. Sulla stessa logica ritroviamo piattaforme affini tra cui “CoparentaLys” e “Family4Everyone”, quest’ultima nata ancor prima di Copaping, nel 2017 con l’obiettivo di aiutare le donne single.
Ma se da una parte i fattori scatenanti risiedono nei ritmi lavorativi così estenuanti allo stesso tempo stiamo diventando sempre più pigri per migliorare le nostre relazioni, occasione preziosa per allenare la propria intelligenza emotiva. Anche in questi casi ci viene in soccorso un’app, Lasting, eletta la migliore applicazione per la terapia di coppia negli Usa. Lasting, attraverso 125 studi accademici sul matrimonio, offre questionari, quiz e interviste per migliorare il rapporto di coppia.
Il futuro della genitorialità
A partire dagli anni 70′ con l’introduzione della legge sul divorzio numero 898, l’idea di famiglia è cambiata e da allora sono nate le cosiddette “nuove famiglie”: famiglie con un solo genitore, famiglie di fatto, famiglie omogenitoriali.
Le famiglie di oggi sono lo specchio del cambiamento culturale verso una maggiore flessibilità nelle nostre esigenze e bisogni. Secondo un’accezione Baumaniana siamo diventati una societá liquida, riconfigurando i parametri di tradizione, fedeltà e limiti. La tecnologia si mette quindi al servizio di un’esplorazione libera della genitorialità ed una delle ultime frontiere risiederebbe nei “Tamagoghi kids” in un futuro metaverso.
Un bambino virtuale che potrà interagire con i futuri genitori grazie alle tecnologie artificiali come il “deep learning” , l’elaborazione del linguaggio naturale, le tecnologia CGI e all’apprendimento automatico avanzato. Un progetto fortemente promosso dalla dottoressa Capbell, esperta di intelligenza artificiale e autrice del libro “Ai design”.
La genitorialità é dunque sempre meno vincolata da legami di affettività in cui le emozioni divengono marginali e addirittura da scacciare, perché frutto di un paradigma via via più razionale della nostra epoca che non si piega davanti a nessuno, né ai limiti di tempo né quelli della vita.
Carmen Allocca
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Questo articolo induce a forti riflessioni. I social, le app con finalità specifiche, hanno rivoluzionato la società dei nostri tempi in maniera molto significativa: hanno cambiato il nostro modo di interagire con le persone, di presentare noi stessi e di conoscere gli altri. Il vantaggio, è la comunicazione dell’informazione avviene in tempo reale, sono mezzi comodi e mantengono i rapporti tra le persone anche a distanza. Lo svantaggio, è la perdita del contatto con il mondo reale che può creare una seria dipendenza. Ebbene si, il prezzo più caro lo pagano le relazioni, le emozioni, e perse queste, ci ritroviamo in una società amorfa, atrofizzata. Alla mia epoca, conoscere una donna, significava avvicinarla, darle la mano per presentarsi, guardarla negli occhi. Troppo complicato, vero, ma nessuna emozione social equivale a quel putiferio di emozioni di allora. Forse questo è il problema, aver paura delle proprie emozioni, delle emozioni della persona che hai voluto, oppure, ha voluto instaurare una conoscenza. Ed ecco che, il muro dei social e delle app, sin incunea nei meandri delle stesse, molto più facile guardare un display, molto più facile stringere nelle mani un telefono, molto più facile fingere, nascondere il calore delle proprie emozioni. Non è colpa dei ritmi frenetici della società, ( opinione personale ) è la paura di affrontare se stessi in campo aperto, invece di soggiogarsi nel buio della notte. Non conoscevo questa app, unirsi con il solo scopo di avere dei figli, come se gli stessi fossero frutto di test, quiz, e non dell’amore ( che può finire ), l’importante averlo progettato con amore. Non sono d’accordo sul divorzio, che ha fatto decadere il mito ” vissero per sempre felici e contenti”. Forse ha scarcerato coppie che hanno sempre vissuto nella falsità, nella buona norma del saper recitare, delle maschere ornate di tradimenti, nel rispetto delle regole del paese ” nessuno deve sapere “, e nell’affermazione più infame che si possa fare: stiamo insieme solo per i figli. Se un app serve per unirsi e figliare, se la maggior parte delle coppie stanno insieme solo per i figli, ma veramente si crede che, i figli siano privi di percezione, di emozioni, di intelletto? I figli devono nascere liberi, crescere attraverso la forte relazione dei genitori, e soprattutto volare sulle ali dei propri sogni…., costi anche il divorzio. Le ferite dei figli, sono di gran parte le feritoie create dai genitori, i loro silenzi, l’ incomunicabilità, la falsità……