La globalizzazione ha sminuito le radici e l’appartenenza al prossimo.
Ci siamo dimenticati di cosa significhi incontrarci in piazza perché le nostre città vengono svuotate di significato e sono per i più dipinte dal degrado.
Per altri, il paese assume connotazioni provinciali ed è caratterizzato da ristrette mentalità dalle quali sfuggire.
Per altri ancora diventa l’incubo di un’identificazione che deve essere demolita dal progresso delle città.
E anche in chi confida nelle città talvolta trova una disgregazione ancora più disarmante, complessi di isole non comunicanti: la solitudine degli studenti e lavoratori fuori sede, sradicati dagli affetti in nome del dovere.
Con la pandemia è stato sempre più evidente quanto avessimo perso il contatto con chi ci è affianco e in qualche modo stati costretti a riconsiderare i nostri spazi.
Eppure é dalle piazze dei propri paesi che é possibile fare aggregazione, unire nuove idee. Una piazza che da cuore pompa le sue arterie e dal sangue scorre energia vitale insita in noi. La stessa Napoli, anticamente suddivisa in arterie principali da cardini e decumani, porta nel suo DNA questa verità.
Ed é proprio da una piazza di Napoli, Piazza Mercato, che l’associazione culturale no-profit “Poesie metropolitane“, tra le sue tante iniziative con “SegninVersi”,ha voluto dipingere le saracinesche dei suoi negozi con i versi di poeti emergenti, per spalancare le nostre menti assopite, in un libro a cielo aperto che reclama l’attenzione di cittadini disorientati e che, come briciole, seminano il cammino di un ritorno a casa: un ritorno a quelle storie che non ci raccontiamo più guardandoci tra le panchine di un parco, di quel vicino a cui non bussiamo più la porta, di quel giardino comunale da valorizzare, per riscoprire che non bisogna andare lontano per cambiare il mondo, perché basta un passo fuori l’uscio di casa.
E allora conosciamo questa associazione, che vige le vesti di questo cambiamento napoletano, attraverso la voce di Rosa Mancini, Presidente dell’associazione.
Perché la vostra associazione prende il nome di poesie metropolitane?
“Poesie Metropolitane” nasce nel 2016 dall’idea di diffondere e valorizzare la poesia per il sociale. Il nome unisce la “poesia”, uno dei generi letterari più nobili di sempre, la cui metrica e immediatezza la rendeva di facile comprensione al popolo, con la “metropoli”, quale fulcro del potenziamento e sviluppo urbano, per contrastare la degenerazione di un territorio caratterizzato suo malgrado da sporcizia e vandalismo.
L’attuale direttivo è composto dal presidente Rosa Mancini, dal vicepresidente Marianna Ciano, da Antonio Farina, Pasquale Foresta, Irene Mascia, Valeria Marchese, Katya Nappo e infine Marco Sepe”.
Che valore ha la poesia nella riqualificazione del territorio?
“La poesia metropolitana è un genere in grado di spogliarsi dal suo io e darsi al sociale. Riqualificare il territorio con la poesia significa promuovere interventi che partono dalla rete e riescono a unire tutti: un ponte nazionale che coinvolge sud e nord grazie a voci di poeti emergenti per il territorio, non solo premiati attraverso contest ma protagonisti del cambiamento fra cui, per fare qualche nome, Valentina Guerra, Grazia Famiglietti, Manuela Belfiore, Flavia Flab. In generale collaboriamo costantemente
con artisti emergenti,principalmente partenopei.
I versi diventano panchina, saracinesca, segnalibro e riescono con immediatezza e semplicità a generare bellezza perchè la poetry street art rigenera e valorizza gli ambienti, sviluppa temi importanti ed attuali in un contesto urbano che crediamo abbia il potenziale per sensibilizzare quante più persone possibili, in una struttura che parte dal basso”.
Quali iniziative sono state messe in atto e sono in corso nella vostra associazione?
“Lavoriamo attivamente dal 2016.Le nostre attività partono dal lavoro di squadra, dalle idee degli associati e dalla collaborazione con associazioni sparse sul territorio.
Dal 2019 siamo promotori dell’evento SegninVersi per Piazza Mercato in collaborazione con il “Consorzio di antiche botteghe tessili” e la “Boero colori”, il nostro principale partners, attraverso il quale ogni anno dipingiamo di versi e colori le saracinesche di piazza Mercato. L’iniziativa di Piazza Mercato nasce per sostenere il quartiere e per mettere in luce la situazione di profondo degrado e di totale assenza delle istituzioni. Non a caso, nella notte tra il 17 ed il 18 gennaio un gruppo di ragazzini, durante la festa di Sant’Antonio abbate, ha appiccato il fuoco su tre punti diversi della piazza fra cui sulla facciata laterale della monumentale chiesa di Sant’Eligio. Il dissenso non si è fatto attendere dalle istituzioni, come nel caso dell’ istituto comprensivo Campo del Moricino, che sventolando una bandiera della pace, ha dato voce a una piazza dimenticata. Dimenticati come lo sono i lavoratori, per i quali, attraverso versi e colori sulle saracinesche dei loro negozi, cerchiamo di attirare nuovi turisti e gli stessi concittadini.
Nel 2020, in piena pandemia, sono nate tantissime iniziative per restare vicini agli autori e alle persone: non ci siamo fermati ma abbiamo incrementato il nostro impegno nel sociale. Attraverso la raccolta poetica e artistica “Io resto poesia” abbiamo realizzato un e-book il cui ricavato di 700 euro è stato donato all’ospedale Cotugno, soggetto alle forti pressioni dei contagi e dei deceduti da Covid-19.
Oltre alle piazze però, quale centro secolare di aggregazione, abbiamo puntato sulle panchine perché siano un luogo dove potersi ancora confrontare oltre i soliti schermi. Abbiamo quindi dato vita al contest “Panchine poetiche” partendo dal belvedere del Parco viviani, Materdei, Salvator Rosa, Ercolano per poi spostare la nostra missione in Puglia, nel 2021. In collaborazione con il comune abbiamo dipinto 20 panchine del Parco Roberto Potì.
Sul finire del 2021 è uscita la prima agenda settimanale da noi editata “O Cunto- il racconto”, incentrata su storie vere o romanzate ispirate a San Gregorio Armeno. Una strada di tradizioni di artigianato ben consolidato e di cura dei ricordi, come nel caso del il museo delle bambole, i cui i ricordi vengono preservati e tutelati. La nostra associazione ha inoltre a cuore la diffusione della cultura e contrastare la violenza sulle donne, così all’interno potrete trovare una lista delle librerie del centro storico e un elenco di centri antiviolenza di Napoli. L’agenda è disponibile in molte librerie del centro storico di Napoli e anche di Caserta”.
Cosa offre poesie metropolitane ai suoi associati e come è possibile aderirvi?
“Fare parte di Poesie Metropolitane significa avere la possibilità di entrare in contatto con poeti e artisti emergenti con i quali essere ispirati e scambiare idee per futuri progetti. Insieme ci si mette in gioco scavalcando il timore di essere giudicati, in quanto ognuno di noi è portatore di messaggi importanti. Gli associati sono valorizzati attraverso alcune rubriche social e giornalistiche con la pubblicazione delle loro opere sulla nostra pagina Instagram. Inoltre vengono coinvolti nella vita associazionistica attraverso riunioni presso la sede, condivisa insieme ad altre associazioni, “Common Gallery” in via Ettore Bellini ma la maggior parte dei raduni avviene da remoto perché siamo sparsi in tutta Italia. Per aderire la quota è di 10 euro annuali si può richiedere di associarsi inviando un’email a poesiemetropolitane@gmail.com”
Quale progetto è stato accolto con entusiasmo e di cui andate più fieri?
“Tutti i progetti vengono accolti con entusiasmo. Siamo fieri di tutto quello che facciamo e gioiosi nel sapere che la nostra associazione possa essere un’opportunità, un porto aperto per i propri sogni”.
Quali progetti bollono in pentola per il futuro?
“Possiamo anticiparvi che stiamo lavorando a “Poesie metropolitane edizioni” , un progetto, ancora in fase embrionale, rivolto principalmente all’editoria per il sociale. Stiamo lavorando in questi giorni anche a un progetto turistico-poetico “PoeMap” per il maggio dei monumenti. Le novità per questi mesi saranno l’uscita del libro “Napoli Romantica” di Carmine Orofino, una silloge poetica in napoletano, dove la musa ispiratrice è Napoli,poi a Marzo pubblicheremo “I racconti di Laurice” di Laura Avella e presto vedrà luce la seconda edizione di “Tempo scritto”, figlio di un laboratorio di scrittura creativa a cura di Valeria Marchese. Insomma, siamo in continuo movimento”.
Carmen Allocca
2 Responses
Bellissimo articolo! Sarebbe stato bello citare anche l’area giochi di Piazza Mercadante al C.so Vittorio Emanuele, anche per sottolineare le difficoltà che, a volte, s’incontrano, anche all’interno di certi contesti. Comunque, ottimo!
Articolo bello ed interessante.
Gente di Mare che se ne va…
Il nostro mare, le nostre città, le nostre bellezze innumerevoli, infinite…Da valorizzare e coltivare ovunque e sempre.
Buona serata